13 mag 2014

Una sera a Parigi


Titolo: Una sera a Parigi
Autore: Nicolas Barreau 
Casa editrice: Mondolibri/Feltrinelli
Genere: commedia romantica 
Uscita: 9 ottobre 2013
Prezzo ebook: 9.99
Prezzo cartaceo: 12,75

Trama: In una piccola strada di Parigi, percorrendo rue Bonaparte fino a scorgere la Senna e girando due volte l’angolo, si trova un luogo incantato: il Cinéma Paradis. È questo il regno di Alain Bonnard, l’appassionato e nostalgico proprietario del locale. Ed è qui che ogni mercoledì, al secondo spettacolo, va in scena Les amours au Paradis, una rassegna dei migliori film d’amore del passato. In quelle sere il Cinéma Paradis è avvolto da una magia particolare: regala sogni, come recita il poster appeso in biglietteria, sopra alla cassa antiquata. La piccola folla di habitué si abbandona volentieri sulle vecchie poltroncine di velluto per farsi rapire dal fascino del grande schermo. Ma da quando al secondo spettacolo partecipa anche una certa ragazza, è Alain a sognare più di tutti. Cappotto rosso, sorriso timido, siede sempre nella stessa fila, la numero diciassette. Poi, non appena in sala si riaccendono le luci, si allontana solitaria nella notte parigina. Chi è? E qual è la sua storia? Finalmente Alain trova il coraggio di invitarla a cena. È una serata perfetta e in più, poco dopo, accade un altro fatto eccezionale: un famoso regista americano annuncia di voler girare il suo prossimo film proprio dentro al Paradis, con protagonista la bellissima e inavvicinabile Solène Avril. Non solo Alain potrà conoscere una vera star, ma all’improvviso il minuscolo cinema, in perenne lotta per la sopravvivenza, registra ogni sera il tutto esaurito. Alain è fuori di sé dalla gioia. C’è solo una cosa che lo preoccupa: proprio quando va tutto a gonfie vele, la misteriosa ragazza con il cappotto rosso sembra scomparsa dalla faccia della terra. Che sia solo una coincidenza? 



Recensione
Parto con il dire che me lo aspettavo diverso. 
Con questa affermazione non voglio dire che non mi sia piaciuto, ma che a volte dalla copertina o dalla trama ci immaginiamo cose che poi nel libro non ci sono. 
Leggendo la trama, io ho pensato che il protagonista ci avrebbe messo una vita ad invitare la ragazza che vedeva sempre al suo cinema. Invece non è così. 
Mi piace soffermarmi su come mi approccio ad un libro, perché tutti abbiamo un modo: chi vede la copertina e ne rimane folgorato, chi legge la trama e lo stringe tra le mani facendolo diventare sua proprietà, chi legge la prima parola o l’ultima ed è già a pagarlo ancora prima di aver deciso se prenderlo o meno. 
Questa volta mi ha preso la trama e la Torre Eiffel sulla copertina. Io amo Parigi, anche se non ci sono mai stata, però tra film e libri cerco di farmi una mia idea di questa città. 
Ho comprato il libro dopo tante volte che lo vedevo e lo rimettevo sullo scaffale, però alla fine è arrivato a casa. 
Diciamo che subito non mi ha conquistato molto il modo di raccontare la storia. È come se ci fossero due Alain, uno onnisciente e uno che vive passo per passo la vicenda. Devo dire che ci si abitua ed è anche divertente, siccome l’effetto, che ne esce, è originale. L’Alain onnisciente ci mostra come sarebbe potuta andare se avesse compiuto le sue azioni in un altro modo, anche prendendosi in giro. Capita spesso che quando riguardiamo un album di foto o ripensiamo ai nostri comportamenti, diciamo “Cavolo, sono proprio una/o stupida/o! Se avessi fatto in un altro modo…” 
L’Alain che vive la storia, invece, è preso dall’amore e dagli eventi. Si innamora subito di questa donna, Mèlanie, che va a vedere la rassegna di film Les amours au Paradis, che il protagonista ha proposto nel suo piccolo cinema d’essay ereditato dallo zio. 
Alain ama i film, ma quelli che arrivano dritti all’anima, quelli senza azione se non l’azione delle parole forti e incisive. Si innamora di questa ragazza e chiede aiuto all’amico Robert, professore di astrofisica, che usa per tutto la logica della scienza ed è un donnaiolo, conquistando soprattutto le sue studentesse. 
Robert, però, è sicuramente più realista di Alain, che esce dal primo appuntamento con Mèlanie senza numero di cellulare, né sapendo il cognome della donna. Ha solo la promessa che si sarebbero visti la settimana dopo al cinema, siccome Mèlanie deve andare a trovare la zia.
Solo che quando la fortuna gira troppo dalla parte giusta, qualcosa di storto deve arrivare. Il regista Allen Wood e la bellissima attrice Solèn Avril arrivano al cinema di Alain desiderosi di girare lì alcune scene, dato che Solèn ci andava da bambina quando ancora abitava a Parigi. Questa è ancora parte della fortuna di Alain, che vede il suo cinema riempirsi sempre di più ad ogni proiezione, ma il fatto è che Mèlanie non si presenta come aveva promesso. 

Il romanzo è davvero carino, perché Alain dovrà cercare l’amore della sua vita, di cui non conosce nulla, e scopre persino che non abita nemmeno dove l’aveva accompagnata quella sera. 
Alain fa ridere, perché è un po’ imbranato, tutto preso dalla sua conquista, oltre che ha un animo grande da pensatore. 
E’ anche umano, quando si ubriaca irrimediabilmente e cerca di cancellare Mélanie dalla sua mente, etichettandola come qualcosa che nemmeno esiste, una fantasia della sua mente. 
E’ un romanzo in cui si intrecciano anche le vite dei collaboratori di Alain, gli spettatori assidui del piccolo cinema, gli attori, i condomini di una palazzina. Per tutti c’è una menziona nel libro, per tutti un piccolo spazio, che li fa per un attimo essere dei protagonisti. Oltre i personaggi, come il regista, l’attrice, che hanno proprio un loro spazio ben definito. 
Inoltre c’è anche il Destino, che gioca con il povero Alein. Più volte è vicino a trovare la sua lei, più volte incontra gente che la conosce senza saperlo, più volte sbaglia qualcosina, che gliela fa sfiorare, ma non toccare. 
Mi è piaciuto proprio, perché quando andavano a posto i dettagli, digrignavo i denti pensando “Cavolo, c’era quasi quella volta!” o “Maledizione…” 
Non riesco a dirvi di più sulla trama, siccome è tutto estremamente collegato. Il bello è che ha lasciato stupita anche me! 
Cosa posso dirvi? Se volete innamorarvi, andate anche voi al Cinema Paradis. Sedetevi in poltrona e invece di guardare, leggete!

Votazione




La vostra Miss D 

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