31 dic 2013

Io amo un vampiro


Autore: Abigail Gibbs
Genere: Urban fantasy
Data di pubblicazione: 20 novembre 2013
Casa editrice: Fabbri editore
Pagine: 257p
Prezzo: cartaceo 12.99 euro, ebook 9.99 euro

Trama:

Violet ha preso la decisione più difficile della sua giovane vita: rapita per aver assistito a una strage di umani compiuta dai vampiri, rimasta prigioniera perché figlia del ministro della difesa inglese, ha scelto di tradire la sua razza e rimanere con i nemici, con i non morti che nascondono la loro ferocia sotto l’apparenza di giovani bellissimi.
Soprattutto uno: Kaspar, il principe dei vampiri, bello da togliere il fiato, capace di atti di crudeltà e ferocia e di momenti di dolcezza e compassione. Ed è proprio il principe la causa della scelta di Violet, che si è perdutamente innamorata di lui, nel cui petto brucia la stessa passione.
Ma come possono amarsi, se le loro razze sono in guerra e se il padre di Kaspar, il re della corte vampira, ha deciso che i due dovranno stare lontani l’uno dall’altra per punire il figlio per la sua ribellione?
Violet, divisa tra due mondi, ha una sola speranza, far cessare la guerra segreta che insaguina le strade di Londra.
L’unica possibilità risiede nella profezia secondo la quale Nove Eroine porteranno la pace tra umani e vampiri. Che sia Violet una di esse?

Recensione:


Chi non muore si rivede! Mi scuso per il ritardo ma lo studio aveva la precedenza, ovviamente il libro lo avevo terminato, ma la recensione ha tardato ad esser fatta, spero di tirarne fuori qualcosa di almeno decente, dato che la memoria vacilla parecchio, oltre che duro fatica a metter qualche frase in fila, perciò mi scuso davvero per questa recensione fatta non so nemmeno io come XD

(aimè per voi non sono come Miss D che ha una memoria di ferro e sa usare molto bene le parole)

Avevo già letto la prima parte di questo romanzo, perché tecnicamente dovrebbe essere non tanto il secondo episodio della serie, quanto più il continuo del primo (per farvi capire è come se il primo volume fosse stato suddiviso in due dalla Fabbri).

Il secondo romanzo si intitola, infatti, Autumn Rose, che è la prima Dark Heroine. Ma procediamo per gradi.

Avevamo lasciato Violet (dopo esser stata trasformata in dampira, ovvero non completamente vampira poiché in parte umana) con una scelta da fare: tornare dalla sua famiglia o rimanere con Kaspar? (quindi aver un destino ormai segnato, che non l’avrebbe riportata più dai suoi cari). 

Chissà cosa avrà mai scelto Violet, eh? Esatto ha scelto Kaspar. Alla fine c’è una grande alchimia tra i due personaggi, se ne renderanno sempre più conto anche loro in durante la vicenda.

Ovviamente la loro vita non è rosa e fiori, i pericoli sono dietro l’angolo: primo fra tutti il fatto che il padre, per un qualche motivo, intimi a Kaspar di non toccare in nessun modo Violet. Kaspar deve farlo, ma entrambi soffrono questa distanza forzata. Altro inconveniente non da poco l’arrivo, secondo la profezia del profeta Sage, della prima Dark Heroine, che avrebbe poi cercato le altre. 

Ogni eroina ha un mondo da proteggere: in questo caso la prima, che poi si vedrà esser stata ritrovata nella dimensione dei Sage, sarebbe poi andata alla ricerca della seconda eroina, la quale era legata al mondo dei vampiri, ed avrebbe ristabilito la pace tra essi e gli umani.

Altra cosa rilevante: Kaspar, sempre secondo la profezia e una rivelazione fatta dallo stesso profeta a sua madre, è legato indissolubilmente alla seconda eroina, indizio da tener conto e da non sottovalutare! 

Lo scontro tra gli umani e i vampiri è perennemente alle porte, dato che Violet adesso si trovava ospitata nel loro castello, e suo padre, quindi, voleva riportarla a casa (anche perché i giorni da dampira di Violet sono contati, in quanto si sarebbe dovuta trasformare in vampira, per forza di cose).


Il libro è scorrevole, carino, la tensione di Kaspar e Violet, questo scontro di amore/odio è sicuramente una parte rilevante che caratterizza la storia ed il loro rapporto. Ovviamente eviterò di spoilerare la trama, ciò che accadrà a Violet e Kaspar e insomma come andrà a finire questa faccenda delle Dark Heroine, perché altrimenti vi toglierei la curiosità di scoprirlo, leggendo il libro!

Votazione:




30 dic 2013

Fanfiction Club - Uomini belli e altri disastri

Un nuovo libro in lettura per me! Ero indecisa se mettere prima questo o Night School della Daugherty, ma ho pensato che era meglio questo! Qualcuno lo ha letto? La mia scelta è stata presa in quanto mi piace leggere fanfiction e anche per la copertina, inoltre perchè Lele mi ha detto di provare. 
Ma ora un po' di notizie, aspettando la mia recensione:
                
Titolo: Fanfiction Club- Uomini belli e altri disastri
 Autore: Criminal Pepper
Casa Editrice: Amazon Media EU S. r.l. 
Genere: Urban Fantasy
Pubblicazione: 3 dicembre 2012
Disponibilità: solo ebook 
Prezzo: 2,68



Trama: Si può essere una strega senza saperlo? Mina è pronta a giurare di no, però non è facile sfuggire ad un cacciatore di demoni convinto del contrario, soprattutto se ha l’aspetto e il carattere di Roy.
Lei è normale, bassina, rotondetta e non del tutto stupida, quindi sa per certo di dover stare alla larga dalle assurdità sul soprannaturale e soprattutto… da un uomo tanto bello e sfrontato arrivato da chissà dove. Anche le bruttine hanno un onore da difendere! Eppure le basta un’occhiata per non riuscire più a smettere di desiderarlo, forse riuscirebbe a dimenticarlo solo se potesse farlo sparire schioccando le dita. Ecco, se lei fosse realmente una strega allora gli strani sogni che fa su di lui sarebbero veri e le basterebbe tenerli nascosti per lasciarlo morire. O forse potrebbe farlo addormentare profondamente come nelle favole per baciarlo mentre non se ne accorge.
Mina fa quel che va fatto in casi di emergenza emozionale: smette di pensare e si tuffa a scrivere fanfiction, sprofondando nella storia di Gilbert De Vries come fosse una vasca di acqua calda. Gilbert invece è freddo come il marmo e seducente come un peccato mortale. Gilbert è splendido quanto Roy ma le appartiene completamente, perché lo ha creato. Gilbert non è umano, è un vampiro… e all’improvviso oltre lo schermo del computer qualcosa sfugge al controllo di Mina sgusciando nel mondo reale.
Si può essere una strega senza saperlo? Ora che avverte una presenza inquietante nelle ombre, ora che i suoi amici si comportano in modo sempre più strano e che persino la comunità virtuale FanfictionClub rivela dei segreti allarmanti, Mina non ne è più tanto sicura.
Dovrebbe credere ai sogni e mettere in guardia l’unico uomo che potrebbe salvarla? O forse se gli dicesse tutta la verità sarebbe proprio lui ad ucciderla?



Recensione: Questo è stato un libro che si è fatto amare e mi ha deluso insieme. Mi scuso per la marea di tempo che ci ho messo a fare questa recensione, ma tra rubrica e poi impegni personali e feste la mia mente è stata parecchio occupata.

Io lo dividerei in due parti, ovvero prima del Lucca Comics e al Lucca Comics. Infatti il mio voto è somma delle due parti, quindi ho dato 4 alla prima e 2 alla seconda.

La storia mi ha affascinata subito dalla trama, in quanto io sono un amante delle fanfiction e mi sono potuta riconoscere in Mira e le sue amiche. Inoltre appena ho iniziato e mi sono ritrovata a Frascati, bè l’emozione della lettura è stata ancora più forte. Ci sono stata in vacanza, quando sono stata a Roma, quindi mi vedevo tra le vie insieme a Mira e alla stazione quando vede per la prima volta Roy.

Mira e Roy sono sicuramente agli antipodi. Mira non ce l’aspetteremmo come protagonista in un fantasy, in quanto di solito i canoni di bellezza sono parecchio elevati. Ma proprio per questo ci sa sorprendere, oltre che ha una grandissima nuvola di Fantozzi sopra alla sua testa. E’ un personaggio sicuramente che svetta tra gli altri: non è bella, non si cura tanto del suo aspetto, mangia molto.

Ogni tanto credo che si abbia bisogno nel fantasy di novità, per il fatto che Roy poi è piuttosto canonico: sexy e bellissimo con il fascino del mistero.

Comunque sia Mira che Roy sono molto ironici e parecchio sboccati alle volte, ma nella prima ci può stare, mentre nella seconda questo diventa esagerato insieme a tutto il resto guazzabuglio infernale.

La trama per come si muoveva nella prima parte prometteva davvero bene, sembrava qualcosa di davvero originale con un’eroina poco nella norma e davvero simpatica. Naturalmente c’era anche qualche punto debole nelle sue forti insicurezze, vedendo qualsiasi altro personaggio di sesso femminile come perfetto rispetto a lei e qualsiasi personaggio maschile da portare a letto. Però ripeto ci poteva anche stare per rendere frizzante e divertente la storia.

Insomma mica a tutti viene in mente che il demonio si possa muovere tra i personaggi maschili, scritti da un gruppo di ragazzine per trovare il proprio figliolo e nessuno ci si aspetta che la protagonista possa essere una strega.

Insomma la prima parte è stato qualcosa di perfetto e mi è dispiaciuto che sia degenerato nella parte del Lucca Comix. La storia rallenta e diventa parecchio pesante, a volte mi capitava di dover fare staccare un po’. Non è solo la narrazione, ma anche il caos dei personaggi. Le scrittrici del FanfictionClub sembrano delle Menadi impazzite, il sesso sembra da ogni parte e in ogni dove, Roy si è alleato con il demone e Mira non si capisce se voglia fare l’eroina o farsi portare a letto dal suo caro personaggio, che poi è il demone.

Diciamo che tutto diventa un girone infernale e da una parte ci sta, ma dall’altra è troppo. Confuso. Incasinato.

Continuo a dire che mi dispiace molto, perché poteva essere davvero una rivelazione di romanzo, ma ad un certo punto è crollato proprio.



Votazione: 
 

28 dic 2013

Quarta tappa del blogtour di Ginevra Wilde



Oggi vogliamo consigliarvi la lettura di un libro che vi rapirà per portarvi in un’altra epoca, nel XVIII secolo, periodo che come è noto a tutti fu un epoca di grandi rivolte e cambiamenti. Ma niente paura perché non si tratta di un trattato di storia moderna, bensì di un fantasy che intreccia storia mistero e amore. Un’avventura da vivere assieme e attraverso i protagonisti. Vi presentiamo nella quarta tappa del suo Blog Tour “L’amuleto di giada “ di Ginevra Wilde.

Titolo: L’amuleto di giada 

Autrice: Ginevra Wilde 
Casa editrice: Narcissus self publishing 
Disponibilità: ebook e cartaceo 
Prezzo:ebook 3,99 euro cartaceo 14,49 euro 
L'ebook è in offerta a 0,99 euro fino al 31 dicembre.


Trama:Athena è una studentessa veneziana di Lettere e filosofia. Non ha nulla di speciale, la sua vita è ordinaria e tranquilla. Trascorre le sue giornate studiando per gli esami, flirtando con i coetanei e lavorando part-time nella biblioteca del suo ateneo. La sua unica passione è viaggiare. Durante un viaggio a Nabeul compra, come tutti i turisti, un souvenir: un ciondolo di giada. E da quel momento la sua vita cambia.
Athena deve fuggire: è inseguita da un aspirante stregone che cerca di carpirle un segreto che non conosce, nella biblioteca trova un diario con il racconto della sua stessa vita, strani fenomeni e avvenimenti compaiono nella sua monotona vita fino a quando, in seguito ad un rituale esoterico, viene catapultata a sua insaputa nel 1786, esattamente 225 anni indietro nel tempo. Tra innumerevoli pericoli e nuove avventure, Athena parte alla ricerca della famigerata strega Lucjia da Pula, l’unica in grado di farla tornare nel 2011. Sullo sfondo della quasi decaduta Repubblica Serenissima di Venezia e dei violenti moti rivoluzionari che sconvolsero l’Europa alla fine del Diciottesimo secolo, magia e mistero si intrecciano alla banale quotidianità e ai reali accadimenti storici. Ma Athena deve decidere: cosa è più giusto, tornare nella sua epoca o rimanere nel 1786? In fondo, si dice, la normalità non è sempre solo ciò che sembra scontato ed ordinario.
  


Come ha detto la nostra Ginevra in altre interviste “per me la lettura è solo un modo diverso per viaggiare” e allora questo viaggio, proprio con colei che ha dato vita a questa storia e questi protagonisti e che è oggi nostra ospite.


Ciao Ginevra, Benvenuta nel covo delle Pazze Booklovers !!!
Nelle precedenti tappe di questo tuo blog tour abbiamo avuto modo di leggere come ti è venuto in mente di scrivere di un romanzo che trattasse di viaggi nel tempo . Ma come mai la tua scelta è ricaduta proprio sul XVIII secolo, cosa ti affascina di quest’epoca?

Ciao Miss D, Tinkerbell e Lele! Che piacere essere ospite nel vostro blog. Sono molto felice che vi siete appassionate a L'amuleto di giada. Voi sapete che è ambientato principalmente nel 1786. Ho scelto questa data per due motivi:

Prima di tutto sono sempre stata affascinata dal XVIII secolo, l'epoca delle grandi rivoluzioni, dell'Illuminismo, di Goethe, di Novalis, della Venezia del Casanova; secondo è il punto cardine della Storia europea: nel 1786 siamo all'alba dei moti rivoluzionari che hanno cambiato così tanto le nostre terre, tutta l'Europa ne fu sconvolta e questo è anche il momento storico della decadenza della Repubblica della Serenissima.


Come abbiamo detto nell’introduzione questo libro unisce il romanzo storico al fantasy e per le romanticone non manca la storia d’amore vero?

Certo che no! La Storia reale è uno sfondo importantissimo per lo svolgimento degli avvenimenti, la fantasia rende il tutto “magico” e fa sognare, e la storia d'amore è il motore delle vicende perché l'amore è ciò che muove le nostre vite, reali o fantastiche che esse siano.


Noi abbiamo letto il libro e abbiamo qualche curiosità possiamo fare qualche domanda?

Ma certamente! Chiedetemi pure tutto quello che volete.


Ecco però ehm….come dire vorremmo fare le domande non a te ma ai tuoi protagonisti che dici possiamo?

(Ginevra è per un momento perplessa ma poiché per una scrittrice le proprie creature sono reali, grida): Athena! Jean! Venite di qua nel mio studio! C'è qualcuno che vuole parlare con voi.

(Ginevra si fa educatamente da parte mentre Athena e Jean salutano le Pazze. Athena stringe sorridendo le mani delle tre ospiti, mentre Jean si inginocchia al cospetto di tutte e tre sfiorando con le labbra il dorso delle mani delle fanciulle, poi prendono posto pronti all'intervista).


Ciao Athena! Prima di iniziare a farti domande sulla tua storia, metti qualche breve informazione su di te da dare ai nostri lettori.




Nome

Athena

Cognome

 Arianrodi

Data di nascita

31 ottobre 1987

 Occupazione nel 2010

Studentessa di lettere

Situazione sentimentale

Nel 2010 frequentavo un ragazzo, Riccardo. Ora sono una donna maritata.

Athena cosa si prova durante un salto nel tempo?

Ciao, ragazze! Innanzitutto grazie per questa occasione. Non capisco perché il merito vada solo a Ginevra e tutti intervistano lei mentre io vivo queste esperienze devastanti, quali appunto il viaggio nel tempo. Cosa ho provato? Durante il viaggio vero e proprio ho provato solo spavento e confusione, non capivo cosa stesse succedendo, pensavo che fossi stata drogata. Dopo, quando ho realizzato, mi sono sentita sola, disperata, persa. Non è una cosa che capita tutti i giorni e di certo io non ero preparata a tutto questo. Vivere nel passato non è romantico ed incantevole come pensate voi quando leggete i romanzi! Qui è pieno di pericoli e scomodità e, come ben sapete, ho rischiato la pelle fin troppe volte.

(Jean scuote la testa a queste parole. Il rispetto delle etichette non è mai stato il forte di Athena.)


Per chi non ha letto la storia, come ti definiresti come persona? Sei una ragazza supertecnologica o sei un nostalgica di cose come i vecchi e cari libri di carta e preferisci le lettere scritte a mano alle e-mail?

Io e la tecnologia non abbiamo mai avuto un super rapporto (I termini tecnologia e super fanno alzare le sopracciglia di Jean in un'espressione sorpresa e appena scandalizzata). Ho sempre preferito la carta e i libri e ho un debole per tutto ciò che è antico e tradizionale. Per questo motivo, quando ho iniziato ad accettare l'assurdità della mia situazione, mi sono appassionata a tutto ciò che mi circondava nel XVIII secolo. Tuttavia devo ammettere che ho sentito spesso la mancanza della rapidità e delle comodità del XXI secolo.


Come è stato indossare abiti settecenteschi?

Uno stress! Prima di tutto le scarpe non hanno la distinzione tra la destra e la sinistra. Jean si lamenta sempre che ho la grazia di un orso moribondo, ma vorrei vedere voi in quelle scarpine scomode. E a volte hanno anche un filo di tacco! Torno ogni sera a casa con i piedi doloranti. E poi c'è il corpetto! È una gabbia quell'indumento, anche se devo ammettere che esalta le curve del corpo e mi rende particolarmente sensuale. (Jean le lancia uno sguardo gelido, una dama non dovrebbe parlare così in pubblico!) Infine ci sono le gonne, troppe e troppo grosse! Un lato positivo c'è però: tutti gli indumenti sono di tessuti autentici. Non c'è un filo di poliestere o di altre materie artificiali. Sono così veri.

Come è noto, le condizioni igieniche del XVIII secolo lasciavano a desiderare: come hai trovato gli odori del tempo? Vogliamo dire, nella nostra epoca non è un particolare su cui si rifletta, ma immaginiamo che, tornando indietro di 225 anni, sia inevitabile. 
Ci sono molti odori molesti nel 1786. Con l'assenza delle fogne e delle discariche, le feci e la spazzatura inondano le città. È abbastanza ripugnante e molte persone non hanno la passione per il sapone. In ogni caso dipende dai punti di vista: nel XXI secolo l'aria è appestata dallo smog e dall'inquinamento ed è difficile sfuggirgli, anche le campagne e i posti più remoti stanno diventando sempre più sporchi e contaminati. Nel XVIII secolo, invece, fuori dalle città l'aria è pura, fresca, la differenza con la vostra aria è tangibile. Inoltre, qui si vede la Via Lattea. 
Nel XVIII secolo il ruolo della donna era decisamente diverso da quello di oggi: come ti sei trovata a dover reprimere l’istinto a comportarti in una certa maniera e soprattutto a dover sottostare a determinate limitazioni? 
È stata molto dura. Sono una ragazza che vive alla leggera e non mi sono mai imposta dei limiti per sembrare ciò che non sono. Anche nel XXI secolo sono stata più volte definita sfacciata, ma questo mio modo di essere mi ha creato molti problemi nel 1786. Alta e con i capelli rossi, sono molto appariscente e i miei modi poco consoni hanno attirato su di me ancora più pettegolezzi. Anche Jean deve aver pensato male di me quando gli ho detto di infilarsi nel mio letto per non dormire sul pavimento lercio o quando ho fatto dei complimenti al suo bel didietro (a queste parole Jean arrossisce violentemente). Tuttavia per me erano comportamenti amichevoli e non maliziosi come tutti pensavano. Lentamente ho imparato a moderarmi e a diventare più donna e ora Jean è- quasi- fiero di me.


Qual è l’idea che hai avuto inizialmente del Conte Giovanni Lucio Vicentini/Jean?

Che è uno svenevole damerino con i capelli impomatati ma che è anche molto, molto sexy. All'inizio era così antipatico, con la puzza sotto il naso e intenzionato a rimorchiare tutte le dame della Serenissima (Jean non ha capito niente di ciò che Athena ha appena detto ma, da galantuomo quale è, reprime il desiderio di riprenderla). Poi ho scoperto che è un ragazzo dal cuore d'oro, uno di quegli uomini di un tempo che ormai non ci son più ma che sotto sotto tutte desideriamo, uno di quelli che ti rispetta, ti ascolta, ti porta a letto tenendoti tra le braccia e ti scrive poesie. Uno di quelli che sacrifica tutto per amor tuo.

Athena però non è la sola protagonista di questa storia e ci piacerebbe fare qualche domanda anche al Conte Giovanni Lucio Vicentini detto Jean.




Nome
Giovanni Lucio Vicentini
Data di nascita
10 settembre 1761
Occupazione
Conte diseredato - Ministro degli esteri nei Paesi Bassi d'Asburgo
Situazione sentimentale
Sposato



Salve Conte, e benvenuto. *inchino* Siamo onorate di averla qui nel nostro umile blog. Possiamo permetterci di chiamarla Jean?
Buon pomeriggio, madamigelle (inchino). L'onore è il mio, grazie per avermi ospitato in questo elegante....blog (aggiunge tentennando). Chiamatemi pure Jean, oramai ci conosciamo da tempo e il sodalizio tra di noi sta divenendo sempre più profondo.

Le Pazze ridacchiano estasiate, ma si ripongono pronte per una nuova domanda. Jean, com’è stato aver a che fare con una donna con modi diversi dalle donne del suo tempo?

È stato affascinante ma complicato nello stesso momento. Mi ha insegnato molte cose alle quali ancora stento a credere e mi ha mostrato nuovi mondi, reali e non. Nonostante ciò, questa giovane fanciulla è testarda ed incosciente come poche. Ha messo in pericolo più volte la propria vita per salvare me- un uomo!- quando sarebbe dovuto essere il contrario, ha una lunga lingua forbita e una forte passione per i guai e le sue più grandi decisioni sono state prese dalle opere della televisuale, un tipo di teatro del futuro, come mi ha spiegato. Infine non conosce né il pudore né le buone maniere. Voi, dolci donzelle, sapete meglio di me cosa è stata capace di compiere il giorno del duello con il signor Bruni!


Le Pazze annuiscono senza farsi vedere da Athena e poi si schiariscono la voce: Conte che ne pensa dell’ossessione di Athena per l’uso di alcool per “disinfettare”?

All'inizio pensavo che fosse follia, poi stregoneria, infine piano piano mi ha convinto e devo dire che è un metodo abbastanza efficace. Purtroppo questa sua inclinazione è fonte di diverbi con mio fratello Tommaso Claudio il quale si infervora quando vede del liquido esser versato in qualcosa che non sia la bocca. D'altronde, il giovin Tommaso rischia molto a causa di queste sue particolari attività.


Noi che abbiamo letto il libro, sappiamo che ha dovuto affrontare scelte difficili e rinunciare a molto per Athena. C’è qualcosa che, tornando indietro, non rifarebbe più o farebbe diversamente?

Per amor di Athena e della mia famiglia rifarei tutto, rinuncerei ancora ai miei titoli e alle mie terre, mi farei spedir di nuovo nel gelido nord pur di salvarla dalla forca. Devo ammettere che ci saremmo risparmiati un bel po' di guai se non avessi ucciso quel marinaio ma non potevo lasciar invendicato l'onor ferito di Athena. Converrete con me, spero, gentili fanciulle.

Cosa l’affascina della nostra epoca tanto che le piacerebbe provare?

Athena si è lamentata spesso degli stracci che usiamo dopo...beh, avete capito. Vorrei dunque provar la famosa morbidezza della carta igienica, della quale ho sentito tanto parlare. Inoltre ho scoperto che in tutte le case del futuro ci saranno dei sistemi di acquedotto che porteranno l'acqua direttamente nelle abitazioni e a volte anche anche calda. Vorrei sapere cosa si prova a farsi una doggia.

“Doccia” lo riprende teneramente Athena.


Cosa pensa di Salvati?

Quel miserabile villano senza onore! (Si porta la mano destra sul cuore e la sinistra sull'impugnatura della spada). Giuro sul mio integro onore che avrò vendetta!



E ora un ultima domanda per entrambi prima di chiudere. Niente di personale o intimo, anche se siamo un tantino curiosette...però torniamo serie:

Jean e Athena, cosa ne pensate della vostra scrittrice?


Athena: Ginevra? All'inizio andavamo d'accordo ma poi ha iniziato a provare un sadico gusto ficcandomi nelle peggiori situazioni. Mi ha fatto finire sulla soglia della morte più di una volta per poi farmi rinvenire e cacciare nei peggiori guai che potessero capitarmi nel XVIII secolo. Tuttavia, è grazie alla sua fervida fantasia che ho conosciuto Jean (posa una mano sulla gamba di Jean e gli sorride, lui ricambia). Spero proprio che nel prossimo volume io e Jean possiamo vivere un po' più serenamente! Diteglielo quando la vedete.

Jean: Ginevra è una folle fanciulla, ma chi non lo è? Voi stesse, mie adorate madamigelle, amate definirvi “pazze”. La Wilde dà libero sfogo alla sua fantasia e noi siamo le sue vittime, ma non tutto è un male. Abbiam ricevuto anche molte cose belle. (Getta uno sguardo al suo anulare, poi a quello di Athena dove la giada incastonata nell'oro emana deboli riflessi ).

Mesdamoiselles, è stato un grande onore poter conversar con loro. Spero che ci incontreremo ancor. Potremmo organizzare un ballo così avrete modo di conoscere le nostre usanze e mio fratello Tommaso Claudio sarà lieto di ballar con tutte voi. E anche io. (si inchina e bacia le mani di tutte e tre le Pazze. Poi si allontana stringendo la mano di Athena nella sua).


Ginevra: Grazie, ragazze, per l'ospitalità. Io, Athena e Jean abbiamo appena trascorso un momento fantastico e vi auguriamo ancora Buone Feste.  
Un grazie va anche a tutti i lettori!

Grazie mille a te, Ginny e ai tuoi personaggi. E’ stato un vero onore avervi qui e non vediamo l’ora di buttarci in una nuova avventura insieme a voi. Conte, Athena, se avete bisogno di aiuto contro l’autrice siamo sempre a vostra disposizione. 
Carissimi lettori, speriamo che vi sia piaciuta l’intervista e se volete chiedere qualcosa a Ginevra, mettetelo nei commenti e sono sicura che vi risponderà con entusiasmo.

Potete seguire Ginevra Wilde e leggere altri suoi racconti ai seguenti link:


Qui di seguito invece trovate i link alle tappe precedenti del blog tour de “L’Amuleto di Giada” per sapere qualche curiosità in più sul libro e la sua scrittrice: