20 gen 2015

Doppia recensione di inizio anno




Buongiorno e buon anno,
torno con questa doppia recensione sui primi due libri del 2015. Ho ancora indietro l’ultimo del 2014 da recensire, ma ho dato la precedenza a questo, anzi questi.
Intanto voglio dire che il primo dei due libri di oggi mi è arrivato insieme a Trentatré di Mirya, che ho ordinato subito appena ha dato la notizia. Mi sono quasi messa a piangere, quando è arrivato il corriere.
Il mio ritardo nel recensire, invece, è stato dato dall’esame, infatti solo due giorni fa sono riuscita a contare i libri del 2014. Ho svuotato il mio vasetto e l’ho ricominciato. Voi lo rifarete? O fate la Reading Challenge del 2015?
Con questi due libri io spunto:
Thriller o giallo

Libro con più di 500 pagine

Un libro di un autore che ami ma non hai ancora letto

Un libro ambientato in una nazione diversa dalla propria
Potrei anche spuntare, ma non ho fatto:
Un libro scritto da un’autrice
Un libro basato o trasformato in un telefilm
L’ha scritto sicuramente un’autrice, ma sul libro compare il nome di un autore, inoltre si sa che hanno preso i diritti per farci un telefilm, ma non si sa ancora nulla di certo. Io spero che lo facciano e non vedo l’ora di vederlo.
E prima della recensione, come al solito le info! ;)




la fotina l'ho fatta io sempre nella solita nicchia di casa

Titolo: Il richiamo del cuculo 
Titolo originale: The Cuckoo's Calling
Autore: Robert Galbraith(pseudonimo di J.K Rowling)
Casa editrice: Salani
Genere: romanzo giallo
Data di uscita: 4 novembre 2013
Disponibilità: ebook e cartaceo 
Prezzo: 8,99; 12,00

Titolo: Il baco da seta
Titolo originale: The Silkworm
Data di uscita: 9 ottobre 2014
Disponibilità: ebook e cartaceo
Prezzo: 8.99; 18,60




LE BACIÒ LA MANO??? LE BACIÒ LA MANO???
Sì oggi inizio così questa recensione. Sono due recensioni in una veramente.
Devo assolutamente esprimere il mio amore per Cormoran Strike, devo farlo per forza, sennò impazzisco. Poche persone che conosco hanno letto Il richiamo del cuculo e Il baco da seta e per me questa è davvero una pessima cosa. Ho proprio bisogno di parlarne e spiegare quanto abbia amato quei due libri.
Nonostante l’esame, nonostante la mancanza di tempo, non vedevo l’ora di riprenderli in mano e immergermi nell’indagine.
Ammetto di aver avuto paura quando ho comprato Il richiamo del cuculo. Ci ho messo un sacco a decidermi, ma ero in uno di quei momenti che potrei chiamare “Mancanza da Rowling” o “Harry voglio Harry”, ma dato che il mio primo Harry Potter non si sa dove sia scappato (se lo ritrovate, mandatemeloooo!) e dovrei ricomprarlo ma non si trova più la traduzione vecchia,  ho preferito aspettare a rileggere per la miliardesima volta LA SAGA (io in ebook non lo leggo!) e dedicarmi agli altri libri scritti da zia Row. 

Ho aspettato una vita per decidermi a toccare un nuovo libro della Rowling, non c’è neanche il suo nome e cognome sopra la copertina, ma è comunque lei e un attimo di paura c’è stato. Sono cresciuta con Harry e temevo di non trovare la stessa Rowling, che magari mi deludesse, ma così non è stato.

Non ho iniziato da Il seggio vacante, perché ho letto parecchie recensioni negative e poi mi piaceva l’idea di leggere un giallo dopo tanto tempo. Comunque ora non è escluso che lo legga, dato che non so come farò ad aspettare l’uscita del prossimo caso di Cormoran (sì, posso chiamarlo per nome, ho una grande confidenza con lui)

Mi piace giocare a fare la Sherlock, ops volevo dire la Strike, e giuro che ci sono stati momenti in cui avrei voluto prendere il posto di Robin, la bella assistente di Cormoran, mandatagli da Soluzioni Temporanee, ma poi mi sono affezionata anche a lei, quindi mi sono limitata a essere una spettatrice.
I due romanzi sono davvero coinvolgenti, le trame complesse, ma siamo abituati da Harry ai giochetti che la  Row mette per non farci capire nulla, o quasi. Inoltre mi è piaciuto la scelta del narratore. Segue la vicenda di Strike in terza persona, ma in parte anche di Robin, anche se non sempre in modo approfondito. Tra i due punti di vista non c’è uno stacco, ma una continuità solitamente data dal loro incontro in ufficio o dalle chiamate che loro due si fanno per motivi di lavoro (peccato che sia solo per questo…)
Sì, il mio animo romantico fuoriesce anche in mezzo alle indagine investigative. Credo di essermi innamorata della coppia Cormoran/Robin appena lui la afferra per la tetta, per evitare che lei non cada dalle scale. Insomma un primo incontro lavorativo insolito e sono sicura che ne vedremo ancora delle belle, siccome un bacio a mano non mi basta proprio.
Credo di aver adorato il personaggio di Strike tipo da subito, nonostante non sia sempre proprio amichevole. È un omone di trentacinque anni, ma che tutti considerano più vecchio. Ha un cattivo rapporto con il padre, un famoso musicista, che ha quasi una squadra di calcio tra figli legittimi e illegittimi e ha sempre girovagato tra la Cornovaglia e Londra al seguito della madre, morta di overdose. 

Ha una sorella che lo soffoca un po’, dei nipoti con i quali non vuole legare e una ex fidanzata che per me è una psicopatica. Charlotte è costantemente tra i pensieri di Cormoran, dopo sedici anni, lui ha deciso di mettere un fermo alla loro relazione fatta di pochi alti e tanti bassi. Diciamo che nel corso dei due libri Charlotte si fa sentire e finge che la sua vita sia perfetta, prendendo anche una decisione importante che per Cormoran è stata presa solo per vendicarsi di lui. 

Inoltre Strike pensa sempre di farcela da solo, questo mi ha ricordato Harry, insomma era impossibile non pensarci. Cormoran ha perso una gamba in Afghanistan e non vuole la pietà delle persone. Indossa sempre la sua protesi, per non dover prendere le stampelle e continuamente evitare gli sguardi che è sicuro gli lancerebbero. 
Non vuole nemmeno che la gente pensi che tutta la sua vita è facile dato che ha un padre famoso e per fortuna sono tanto diversi, che nessuno lo capisce a prima vista. 
È un personaggio indipendente, testardo, forte, che ogni tanto crolla, ma subito riprende in mano la situazione. Ama profondamente il suo lavoro e in questo lui e Robin si riconoscono.
Robin inizia come semplicemente assistente, ma lei alla scrivania proprio non ci vuole stare. Rifiuta tutte le offerte, che potrebbero portarla a guadagnare molto di più, tutto perché vuole risolvere delitti. Però questo non piace per niente al “carissimo” fidanzato, Matthew. Mi sono piaciuti perfino gli assassini, seppur crudeli e psicopatici, ma Matthew proprio no. Intanto ostacola la mia ship e poi è estremamente bigotto, maschilista e noioso. 

Si oppone immediatamente all’idea di Robin di lavorare per Strike, di cui odia tutto anche in maniera controversa. È davvero geloso tanto dell’uomo Cormoran quanto dell’investigatore, perché Robin lo ammira come persona e l’ha scelto come una guida nel mondo lavorativo.
Matthew non capisce cosa significhi investigare, la sua vita lavorativa è tutta “lavorare per guadagnare”, mentre a Robin questo non basta. Come non basta a Strike, che infatti vive in semi povertà, ma è soddisfatto del suo lavoro.
Inoltre Matthew non sa mai valorizzare Robin, che è una donna davvero intelligente, nonostante non abbia finito l’università. Anche Cormoran non la finì perché preferì entrare nell’esercito, dopo la morte della madre (altra cosa in comune!).
Mi è piaciuta proprio Robin, perché sa quando parlare e quando tacere, sa come trattare Strike e non ha ambizioni di cambiarlo. Lui le piace così com’è.
Mi piace soprattutto per questo spirito d’iniziativa e perché è sempre una fonte di sorprese per il lettore, quanto per Cormoran.
Dei casi non dico nulla, ma vi dico che i personaggi che girano intorno a Strike sono sempre spassosi o molto particolari. Lo chiamano tutti in maniera diversa, dandogli vari soprannomi. Mentre quelli che non lo conoscono finiscono sempre per chiamarlo Cameron.
Sicuramente la Row inserisce qualcosa che non compare mai in Harry: il sesso. La prima volta (ATTENZIONE spoiler del primo libro!!!) in cui Strike va a letto con la modella ci sono rimasta proprio. Ho spalancato gli occhi e ho detto: “Ma siamo sicuri che sia proprio lei la scrittrice?”
Sicuramente il contesto è diverso, il target è diverso, per cui non avrei dovuto stupirmi, però comunque ci sono rimasta (male). Forse avevo idealizzato un po’ troppo Cormoran, che comunque è umano. Insomma alla fine qualche problema c’è in Harry Potter, in cui la realtà di Hogwarts è fin troppo casta, sebbene non vorrei nemmeno che diventasse come quella di alcune fanfiction in cui la Stanza delle Necessità risolve solo quelle necessità.
Comunque la Row si è spostata in questa realtà, in cui nomina anche il matrimonio di William e Kate, quando Robin è emozionata per il suo imminente matrimonio che non avverrà mai, perché Robin capirà che Matthew non è l’uomo della sua vita (sono mie piccole grandi speranze!), in cui nomina la stazione di King’s Cross senza fare nessun riferimento a Harry. 
Ehm, mi sono comunque commossa e ho scritto questo post sulla mia bacheca: 

Ho letto King's Cross ne Il baco da seta e mi sono commossa, ma se ho sempre sperato che Harry riuscisse a prendere l'espresso per Hogwarts, questa volta fino all'ultimo secondo ho sperato che Robin non riuscisse a prendere il treno.

Spero di non dover aspettare quattro anni o più, fino a tre potrei farcela, ma nell’attesa me li rileggiucchierò un numero imprecisato di volte. Un appello alla CE Salani (vi mancavano i miei appelli? Ne volevo fare uno anche alla Row, ma ho preferito lasciar stare):  se aveste una notiziona sul prossimo libro, potreste dirmela (si mette in ginocchio), non so magari sulla trama, quando uscirà… ho bisogno di sapere.
E vi lasciò così con una domanda: quale altro caso risolverà il nostro Strike con l’aiuto di Robin? 

Al prossimo libro,
Un baciamano alla Cormoran Strike dalla vostra aspirante detective



1 commento:

  1. Finito Harry Potter non ho letto altro di quest'autrice, però non mi dispiacerebbe provare questa nuova serie.

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