Buongiorno
e buon anno,
torno con
questa doppia recensione sui primi due libri del 2015. Ho ancora indietro
l’ultimo del 2014 da recensire, ma ho dato la precedenza a questo, anzi questi.
Intanto
voglio dire che il primo dei due libri di oggi mi è arrivato insieme a Trentatré di Mirya, che ho ordinato
subito appena ha dato la notizia. Mi sono quasi messa a piangere, quando è
arrivato il corriere.
Il mio
ritardo nel recensire, invece, è stato dato dall’esame, infatti solo due giorni
fa sono riuscita a contare i libri del 2014. Ho svuotato il mio vasetto e l’ho
ricominciato. Voi lo rifarete? O fate la Reading Challenge del 2015?
Con questi
due libri io spunto:
Thriller o giallo
Libro con più di 500 pagine
Un libro di un autore che ami ma non
hai ancora letto
Un libro ambientato in una nazione
diversa dalla propria
Potrei
anche spuntare, ma non ho fatto:
Un libro
scritto da un’autrice
Un libro
basato o trasformato in un telefilm
L’ha
scritto sicuramente un’autrice, ma sul libro compare il nome di un autore,
inoltre si sa che hanno preso i diritti per farci un telefilm, ma non si sa
ancora nulla di certo. Io spero che lo facciano e non vedo l’ora di vederlo.
E prima della recensione, come al solito le info! ;)
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la fotina l'ho fatta io sempre nella solita nicchia di casa |
Titolo: Il richiamo del cuculo
Titolo originale: The Cuckoo's Calling
Autore: Robert Galbraith(pseudonimo di J.K Rowling)
Casa editrice: Salani
Genere: romanzo giallo
Data di uscita: 4 novembre 2013
Disponibilità: ebook e cartaceo
Prezzo: 8,99; 12,00
Titolo: Il baco da seta
Titolo originale: The Silkworm
Data di uscita: 9 ottobre 2014
Disponibilità: ebook e cartaceo
Prezzo: 8.99; 18,60
LE BACIÒ LA MANO??? LE BACIÒ LA MANO???
Sì oggi
inizio così questa recensione. Sono due recensioni in una veramente.
Devo
assolutamente esprimere il mio amore per Cormoran Strike, devo farlo per forza,
sennò impazzisco. Poche persone che conosco hanno letto Il richiamo del cuculo e Il
baco da seta e per me questa è davvero una pessima cosa. Ho proprio bisogno
di parlarne e spiegare quanto abbia amato quei due libri.
Nonostante
l’esame, nonostante la mancanza di tempo, non vedevo l’ora di riprenderli in
mano e immergermi nell’indagine.
Ammetto di
aver avuto paura quando ho comprato Il richiamo del cuculo. Ci ho messo un
sacco a decidermi, ma ero in uno di quei momenti che potrei chiamare “Mancanza
da Rowling” o “Harry voglio Harry”, ma dato che il mio primo Harry Potter non
si sa dove sia scappato (se lo ritrovate, mandatemeloooo!) e dovrei ricomprarlo
ma non si trova più la traduzione vecchia,
ho preferito aspettare a rileggere per la miliardesima volta LA SAGA (io
in ebook non lo leggo!) e dedicarmi agli altri libri scritti da zia Row.
Ho
aspettato una vita per decidermi a toccare un nuovo libro della Rowling, non c’è
neanche il suo nome e cognome sopra la copertina, ma è comunque lei e un attimo
di paura c’è stato. Sono cresciuta con Harry e temevo di non trovare la stessa
Rowling, che magari mi deludesse, ma così non è stato.
Non ho
iniziato da Il seggio vacante, perché
ho letto parecchie recensioni negative e poi mi piaceva l’idea di leggere un
giallo dopo tanto tempo. Comunque ora non è escluso che lo legga, dato che non
so come farò ad aspettare l’uscita del prossimo caso di Cormoran (sì, posso
chiamarlo per nome, ho una grande confidenza con lui)
Mi piace
giocare a fare la Sherlock, ops volevo dire la Strike, e giuro che ci sono
stati momenti in cui avrei voluto prendere il posto di Robin, la bella assistente
di Cormoran, mandatagli da Soluzioni Temporanee, ma poi mi sono affezionata
anche a lei, quindi mi sono limitata a essere una spettatrice.
I due
romanzi sono davvero coinvolgenti, le trame complesse, ma siamo abituati da
Harry ai giochetti che la Row mette per
non farci capire nulla, o quasi. Inoltre mi è piaciuto la scelta del narratore.
Segue la vicenda di Strike in terza persona, ma in parte anche di Robin, anche
se non sempre in modo approfondito. Tra i due punti di vista non c’è uno stacco,
ma una continuità solitamente data dal loro incontro in ufficio o dalle
chiamate che loro due si fanno per motivi di lavoro (peccato che sia solo per
questo…)
Sì, il mio
animo romantico fuoriesce anche in mezzo alle indagine investigative. Credo di
essermi innamorata della coppia Cormoran/Robin appena lui la afferra per la
tetta, per evitare che lei non cada dalle scale. Insomma un primo incontro
lavorativo insolito e sono sicura che ne vedremo ancora delle belle, siccome un
bacio a mano non mi basta proprio.
Credo di
aver adorato il personaggio di Strike tipo da subito, nonostante non sia sempre
proprio amichevole. È un omone di trentacinque anni, ma che tutti considerano
più vecchio. Ha un cattivo rapporto con il padre, un famoso musicista, che ha
quasi una squadra di calcio tra figli legittimi e illegittimi e ha sempre
girovagato tra la Cornovaglia e Londra al seguito della madre, morta di
overdose.
Ha una
sorella che lo soffoca un po’, dei nipoti con i quali non vuole legare e una ex
fidanzata che per me è una psicopatica. Charlotte è costantemente tra i
pensieri di Cormoran, dopo sedici anni, lui ha deciso di mettere un fermo alla
loro relazione fatta di pochi alti e tanti bassi. Diciamo che nel corso dei due
libri Charlotte si fa sentire e finge che la sua vita sia perfetta, prendendo
anche una decisione importante che per Cormoran è stata presa solo per
vendicarsi di lui.
Inoltre
Strike pensa sempre di farcela da solo, questo mi ha ricordato Harry, insomma
era impossibile non pensarci. Cormoran ha perso una gamba in Afghanistan e non
vuole la pietà delle persone. Indossa sempre la sua protesi, per non dover
prendere le stampelle e continuamente evitare gli sguardi che è sicuro gli lancerebbero.
Non vuole
nemmeno che la gente pensi che tutta la sua vita è facile dato che ha un padre
famoso e per fortuna sono tanto diversi, che nessuno lo capisce a prima
vista.
È un
personaggio indipendente, testardo, forte, che ogni tanto crolla, ma subito
riprende in mano la situazione. Ama profondamente il suo lavoro e in questo lui
e Robin si riconoscono.
Robin
inizia come semplicemente assistente, ma lei alla scrivania proprio non ci
vuole stare. Rifiuta tutte le offerte, che potrebbero portarla a guadagnare
molto di più, tutto perché vuole risolvere delitti. Però questo non piace per
niente al “carissimo” fidanzato, Matthew. Mi sono piaciuti perfino gli
assassini, seppur crudeli e psicopatici, ma Matthew proprio no. Intanto
ostacola la mia ship e poi è estremamente bigotto, maschilista e noioso.
Si oppone
immediatamente all’idea di Robin di lavorare per Strike, di cui odia tutto
anche in maniera controversa. È davvero geloso tanto dell’uomo Cormoran quanto
dell’investigatore, perché Robin lo ammira come persona e l’ha scelto come una
guida nel mondo lavorativo.
Matthew
non capisce cosa significhi investigare, la sua vita lavorativa è tutta “lavorare
per guadagnare”, mentre a Robin questo non basta. Come non basta a Strike, che
infatti vive in semi povertà, ma è soddisfatto del suo lavoro.
Inoltre
Matthew non sa mai valorizzare Robin, che è una donna davvero intelligente,
nonostante non abbia finito l’università. Anche Cormoran non la finì perché
preferì entrare nell’esercito, dopo la morte della madre (altra cosa in
comune!).
Mi è
piaciuta proprio Robin, perché sa quando parlare e quando tacere, sa come
trattare Strike e non ha ambizioni di cambiarlo. Lui le piace così com’è.
Mi piace
soprattutto per questo spirito d’iniziativa e perché è sempre una fonte di
sorprese per il lettore, quanto per Cormoran.
Dei casi
non dico nulla, ma vi dico che i personaggi che girano intorno a Strike sono
sempre spassosi o molto particolari. Lo chiamano tutti in maniera diversa,
dandogli vari soprannomi. Mentre quelli che non lo conoscono finiscono sempre
per chiamarlo Cameron.
Sicuramente
la Row inserisce qualcosa che non compare mai in Harry: il sesso. La prima
volta (ATTENZIONE spoiler del primo libro!!!) in cui Strike va a letto con la
modella ci sono rimasta proprio. Ho spalancato gli occhi e ho detto: “Ma siamo
sicuri che sia proprio lei la scrittrice?”
Sicuramente
il contesto è diverso, il target è diverso, per cui non avrei dovuto stupirmi,
però comunque ci sono rimasta (male). Forse avevo idealizzato un po’ troppo
Cormoran, che comunque è umano. Insomma alla fine qualche problema c’è in Harry
Potter, in cui la realtà di Hogwarts è fin troppo casta, sebbene non vorrei
nemmeno che diventasse come quella di alcune fanfiction in cui la Stanza delle
Necessità risolve solo quelle necessità.
Comunque
la Row si è spostata in questa realtà, in cui nomina anche il matrimonio di
William e Kate, quando Robin è emozionata per il suo imminente matrimonio che
non avverrà mai, perché Robin capirà che Matthew non è l’uomo della sua vita (sono mie piccole grandi speranze!),
in cui nomina la stazione di King’s Cross senza fare nessun riferimento a
Harry.
Ehm, mi sono comunque commossa e ho scritto questo post sulla mia
bacheca:
Ho letto King's Cross ne Il baco da seta e mi sono commossa, ma se ho
sempre sperato che Harry riuscisse a prendere l'espresso per Hogwarts, questa
volta fino all'ultimo secondo ho sperato che Robin non riuscisse a prendere il
treno.
Spero di
non dover aspettare quattro anni o più, fino a tre potrei farcela, ma
nell’attesa me li rileggiucchierò un numero imprecisato di volte. Un appello
alla CE Salani (vi mancavano i miei appelli? Ne volevo fare uno anche alla Row,
ma ho preferito lasciar stare): se
aveste una notiziona sul prossimo libro, potreste dirmela (si mette in
ginocchio), non so magari sulla trama, quando uscirà… ho bisogno di sapere.
E vi
lasciò così con una domanda: quale altro caso risolverà il nostro Strike con
l’aiuto di Robin?
Al
prossimo libro,
Un baciamano
alla Cormoran Strike dalla vostra aspirante detective
Finito Harry Potter non ho letto altro di quest'autrice, però non mi dispiacerebbe provare questa nuova serie.
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