30 ott 2014

Teorema Catherine



Ce l’ho fatta anche a leggere Teorema Catherine! Mi manca solo Let it snow e ho quasi letto tutto quello che ha scritto Green, a parte la sua lista della spesa, i temi in classe, le lettere o email che manda…  

Titolo: Teorema Catherine
Autore: John Green 
Casa editrice: Rizzoli
Genere: narrativa, young adult 
Uscita: 4 febbraio 2009
Disponibilità: ebook e cartaceo
Prezzo: 7,90; 11,90 



Trama: Da quando ha l'età per essere attratto da una ragazza, Colin, ex bambino prodigio, forse genio matematico forse no, fissato con gli anagrammi, è uscito con diciannove Catherine. E tutte l'hanno piantato. Così decide di inventare un teorema che preveda l'esito di qualunque relazione amorosa. E gli eviti, se possibile, di farsi spezzare il cuore un'altra volta. Tutto questo nel corso di un'estate gloriosa, passata con l'amico Hassan, a scoprire posti nuovi, persone bizzarre di tutte le età, ragazze speciali che hanno il gran pregio di non chiamarsi Catherine.





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Fino ad un certo punto ho detto a Lele e Tinkerbell che questo libro non mi stava entusiasmando un granché, carino, ma nulla di più. Bè, gli ultimi capitoli mi hanno fatta ricredere. Certo, per me non è al pari di Colpa delle stelle o Città di carta (ci stanno facendo il film e io sto aspettando troppo il momento del viaggio on the road!), ma ha un suo pregio.
Adoro Green e la sua scrittura allegra, fatta di Tante Lettere Maiuscole e minuscole, con i numeri che appaiono per le opzioni, invece di mettere “o… o”. E’ caratteristica e se non trovassi tutto questo, non sarebbe più il solito John. 

Per quanto riguarda la storia, bè, è sicuramente particolare. Parte come un viaggio on the road, ideato da Hassan, per distogliere l’amico Colin, protagonista della storia ed ex bambino prodigio, dalla rottura voluta dalla sua ragazza Catherine. Precisamente Catherine XIX. Infatti Colin ha una passione per le Catherine e dalla prima all’ultima è sempre stato mollato, o così ricorda all’inizio. 

Il viaggio non ha una meta, ma Colin vede un cartello che indica la tomba dell’Arciduca Franz Ferdinand e i due decidono di fermarsi per farci una visita. Gutshot è un posto dimenticato da Dio con “UNA POPOLAZIONE DI  864 A.B.”.

Ma anche in un posto del genere, tutto può cambiare. Green torna su tematiche già affrontate: oblio, memoria, storie, futuro, incontri. Colin è una sorta di Gus, ma molto più intelligente. E’ un adolescente che si interessa di tutto, sa tutto, o quasi, gli piace anagrammare, e vuole essere ricordato per qualcosa di importante. Non è un genio e su questo si punta molto nel romanzo, perché un genio è qualcuno che sa creare qualcosa per il mondo, mentre un bambino prodigio impara più in fretta degli altri e incanala più informazioni. Però Colin cerca lo stesso il suo momento “Eureka”, il momento in cui potrà creare qualcosa per il quale verrà riconosciuto. I suoi non aspettano altro, anche se ormai si sono arresi di avere un figlio normale, che conosce un po’ più degli altri e ha vinto un quiz in tv.

Il momento “Eureka” arriva e inizia a scrivere un Teorema e divide il mondo in Mollati (lui) e in Mollatori (Catherine). Vuole dimostrare che con una formula matematiche che tutte le storie sono prevedibili, partendo dalla sua con le sue diciannove Catherine. 
Ci riuscirà, non ci riuscirà? Questo non ve lo dico, però è importante la riflessione che scaturisce da questo Teorema. 

Credo che sia meraviglioso riflettere come un solo incontro, possa cambiare tutto. In un incontro c’è uno scambio di esperienze, di storie. Il passato di una persona, o meglio un ricordo del passato, passa ad un altro e solo un incontro può far oscillare il futuro. “Il futuro è imprevedibile” è ovvio, quasi fa ridere per l’ovvietà, però è anche così vero che non ci rendiamo conto quanto il nostro futuro il più delle volte si stacchi dalle nostre previsioni. 

È unico come Hassan e Colin, che erano entrambi in confusione e alla ricerca di qualcosa, riescano a trovarla in un posto così piccolo e come Lindsey, la ragazza che li ospiterà a Gutshot, nell’incontro con loro prenda il coraggio per fare qualcosa e cambiare la propria vita. Inoltre Hassan e Colin vengono mandati dalla madre di Lindsey, insieme alla ragazza, a registrare le testimonianze di tutti gli abitanti del posto per ricordare e serbare la storia per le generazioni future. Una serie di incontri che scaturisce da un incontro, una storia che si va a mescolare con un’altra, anzi con molte altre. 

E in tutto questo centra anche il ricordo, perché non sempre ricordiamo proprio tutto di ciò che viviamo, a volte la nostra mente rimuove qualcosa e anche Colin nel corso della stesura del Teorema se ne rende conto. Come però non se ne rendono conto molti dei giovani abitanti di Gutshot che pensano che lì sia sepolto il vero Arciduca. 

E’ un romanzo complesso, che fa ridere, parla di amicizia, di egocentrismo, di anagrammi, di matematica, ma alla fine di storie e incontri. D’amore, d’avventura e c’è anche una morale! (Chi ha letto capirà l’uso di queste parole!). Grazie a Green apprezzerò ancora di più i racconti e mi soffermerò un po’ di più sugli incontri, che la vita ci porta a fare.

4 commenti:

  1. Quando ho comprato Città di carta ho tentennato un po', indecisa tra quello e Teorema Catherine, ma quasi quasi poi prenderò anche Teorema... ;)

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    1. Città di carta per me è davvero molto bello! Teorema è bello, ma non sono riuscita a metterlo sullo stesso piano.

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  2. Di Green ho letto soltanto "Colpa delle Stelle" e mi è piaciuto davvero tanto, non vedo l'ora di continuare con gli altri :)

    Passa a trovarmi, se vuoi!
    http://illibroincantatodigiorgia.blogspot.it/

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    1. Devi continuare allora, anche se hai letto sicuramente il migliore. "Colpa delle stelle" colpisce davvero tutti! Poi sono curiosa di sapere cosa ne pensi ;)

      Intanto passo a trovarti

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