Oggi vogliamo consigliarvi la lettura di un libro che vi rapirà per portarvi in un’altra epoca, nel XVIII secolo, periodo che come è noto a tutti fu un epoca di grandi rivolte e cambiamenti. Ma niente paura perché non si tratta di un trattato di storia moderna, bensì di un fantasy che intreccia storia mistero e amore. Un’avventura da vivere assieme e attraverso i protagonisti. Vi presentiamo nella quarta tappa del suo Blog Tour “L’amuleto di giada “ di Ginevra Wilde.
Titolo: L’amuleto di giada
Autrice: Ginevra Wilde
Casa editrice: Narcissus self publishing
Disponibilità: ebook e cartaceo
Prezzo:ebook 3,99 euro cartaceo 14,49 euro
L'ebook è in offerta a 0,99 euro fino al 31 dicembre.

Trama:Athena è una studentessa veneziana di Lettere e filosofia. Non ha nulla di speciale, la sua vita è ordinaria e tranquilla. Trascorre le sue giornate studiando per gli esami, flirtando con i coetanei e lavorando part-time nella biblioteca del suo ateneo. La sua unica passione è viaggiare. Durante un viaggio a Nabeul compra, come tutti i turisti, un souvenir: un ciondolo di giada. E da quel momento la sua vita cambia.
Athena deve fuggire: è inseguita da un aspirante stregone che cerca di carpirle un segreto che non conosce, nella biblioteca trova un diario con il racconto della sua stessa vita, strani fenomeni e avvenimenti compaiono nella sua monotona vita fino a quando, in seguito ad un rituale esoterico, viene catapultata a sua insaputa nel 1786, esattamente 225 anni indietro nel tempo. Tra innumerevoli pericoli e nuove avventure, Athena parte alla ricerca della famigerata strega Lucjia da Pula, l’unica in grado di farla tornare nel 2011. Sullo sfondo della quasi decaduta Repubblica Serenissima di Venezia e dei violenti moti rivoluzionari che sconvolsero l’Europa alla fine del Diciottesimo secolo, magia e mistero si intrecciano alla banale quotidianità e ai reali accadimenti storici. Ma Athena deve decidere: cosa è più giusto, tornare nella sua epoca o rimanere nel 1786? In fondo, si dice, la normalità non è sempre solo ciò che sembra scontato ed ordinario.
Come ha detto la nostra Ginevra in altre interviste “per me la
lettura è solo un modo diverso per viaggiare” e allora questo viaggio,
proprio con colei che ha dato vita a questa storia e questi protagonisti e che
è oggi nostra ospite.
Ciao Ginevra, Benvenuta nel covo delle Pazze Booklovers !!!
Nelle precedenti tappe di questo tuo blog tour abbiamo
avuto modo di leggere come ti è venuto in mente di scrivere di un romanzo che
trattasse di viaggi nel tempo . Ma come mai la tua scelta è ricaduta proprio
sul XVIII secolo, cosa ti affascina di quest’epoca?
Ciao
Miss D, Tinkerbell e Lele! Che piacere essere ospite nel vostro blog.
Sono molto felice che vi siete appassionate a L'amuleto di giada. Voi sapete
che è ambientato principalmente nel 1786. Ho scelto questa data per due motivi:
Prima di tutto sono sempre stata affascinata dal XVIII
secolo, l'epoca delle grandi rivoluzioni, dell'Illuminismo, di Goethe, di
Novalis, della Venezia del Casanova; secondo è il punto cardine della Storia
europea: nel 1786 siamo all'alba dei moti rivoluzionari che hanno cambiato così
tanto le nostre terre, tutta l'Europa ne fu sconvolta e questo è anche il
momento storico della decadenza della Repubblica della Serenissima.
Come abbiamo detto nell’introduzione questo libro
unisce il romanzo storico al fantasy e per le romanticone non manca la storia
d’amore vero?
Certo che no! La Storia reale è uno sfondo
importantissimo per lo svolgimento degli avvenimenti, la fantasia rende il
tutto “magico” e fa sognare, e la storia d'amore è il motore delle vicende
perché l'amore è ciò che muove le nostre vite, reali o fantastiche che esse
siano.
Noi abbiamo letto il libro e abbiamo qualche curiosità
possiamo fare qualche domanda?
Ma certamente! Chiedetemi pure tutto quello che
volete.
Ecco però ehm….come dire vorremmo fare le domande non
a te ma ai tuoi protagonisti che dici possiamo?
(Ginevra è per un momento perplessa ma poiché per una
scrittrice le proprie creature sono reali, grida): Athena! Jean! Venite di
qua nel mio studio! C'è qualcuno che vuole parlare con voi.
(Ginevra si fa educatamente da parte mentre Athena e Jean
salutano le Pazze. Athena stringe sorridendo le mani delle tre ospiti, mentre
Jean si inginocchia al cospetto di tutte e tre sfiorando con le labbra il dorso
delle mani delle fanciulle, poi prendono posto pronti all'intervista).
Ciao
Athena! Prima di iniziare a farti domande sulla tua storia, metti qualche breve
informazione su di te da dare ai nostri lettori.
Nome
Athena
Cognome
Arianrodi
Data di nascita
31 ottobre 1987
Occupazione nel
2010
Studentessa di
lettere
Situazione sentimentale
Nel 2010 frequentavo un ragazzo, Riccardo. Ora sono
una donna maritata.
Athena cosa si prova durante un salto nel tempo?
Ciao, ragazze! Innanzitutto grazie per questa
occasione. Non capisco perché il merito vada solo a Ginevra e tutti
intervistano lei mentre io vivo queste esperienze devastanti, quali appunto il
viaggio nel tempo. Cosa ho provato? Durante il viaggio vero e proprio ho
provato solo spavento e confusione, non capivo cosa stesse succedendo, pensavo
che fossi stata drogata. Dopo, quando ho realizzato, mi sono sentita sola,
disperata, persa. Non è una cosa che capita tutti i giorni e di certo io non
ero preparata a tutto questo. Vivere nel passato non è romantico ed incantevole
come pensate voi quando leggete i romanzi! Qui è pieno di pericoli e scomodità
e, come ben sapete, ho rischiato la pelle fin troppe volte.
(Jean scuote la testa a queste parole. Il rispetto delle
etichette non è mai stato il forte di Athena.)
Per chi non ha letto la storia, come ti definiresti come
persona? Sei una ragazza supertecnologica o sei un nostalgica di cose come i
vecchi e cari libri di carta e preferisci le lettere scritte a mano alle
e-mail?
Io e la tecnologia non abbiamo mai avuto un super
rapporto (I termini tecnologia e super fanno alzare le sopracciglia di Jean
in un'espressione sorpresa e appena scandalizzata). Ho sempre preferito la
carta e i libri e ho un debole per tutto ciò che è antico e tradizionale. Per
questo motivo, quando ho iniziato ad accettare l'assurdità della mia
situazione, mi sono appassionata a tutto ciò che mi circondava nel XVIII
secolo. Tuttavia devo ammettere che ho sentito spesso la mancanza della
rapidità e delle comodità del XXI secolo.
Come è stato indossare abiti settecenteschi?
Uno stress! Prima di tutto le scarpe non hanno la
distinzione tra la destra e la sinistra. Jean si lamenta sempre che ho la
grazia di un orso moribondo, ma vorrei vedere voi in quelle scarpine scomode. E
a volte hanno anche un filo di tacco! Torno ogni sera a casa con i piedi
doloranti. E poi c'è il corpetto! È una gabbia quell'indumento, anche se devo
ammettere che esalta le curve del corpo e mi rende particolarmente sensuale. (Jean
le lancia uno sguardo gelido, una dama non dovrebbe parlare così in pubblico!) Infine
ci sono le gonne, troppe e troppo grosse! Un lato positivo c'è però: tutti gli
indumenti sono di tessuti autentici. Non c'è un filo di poliestere o di
altre materie artificiali. Sono così veri.
Come è noto, le condizioni igieniche del XVIII secolo lasciavano a desiderare: come hai trovato gli odori del tempo? Vogliamo dire, nella nostra epoca non è un particolare su cui si rifletta, ma immaginiamo che, tornando indietro di 225 anni, sia inevitabile.
Ci sono molti odori molesti nel 1786. Con l'assenza delle fogne e delle discariche, le feci e la spazzatura inondano le città. È abbastanza ripugnante e molte persone non hanno la passione per il sapone. In ogni caso dipende dai punti di vista: nel XXI secolo l'aria è appestata dallo smog e dall'inquinamento ed è difficile sfuggirgli, anche le campagne e i posti più remoti stanno diventando sempre più sporchi e contaminati. Nel XVIII secolo, invece, fuori dalle città l'aria è pura, fresca, la differenza con la vostra aria è tangibile. Inoltre, qui si vede la Via Lattea.
Nel XVIII secolo il ruolo della donna era decisamente diverso da quello di oggi: come ti sei trovata a dover reprimere l’istinto a comportarti in una certa maniera e soprattutto a dover sottostare a determinate limitazioni?
È stata molto dura. Sono una ragazza che vive alla leggera e non mi sono mai imposta dei limiti per sembrare ciò che non sono. Anche nel XXI secolo sono stata più volte definita sfacciata, ma questo mio modo di essere mi ha creato molti problemi nel 1786. Alta e con i capelli rossi, sono molto appariscente e i miei modi poco consoni hanno attirato su di me ancora più pettegolezzi. Anche Jean deve aver pensato male di me quando gli ho detto di infilarsi nel mio letto per non dormire sul pavimento lercio o quando ho fatto dei complimenti al suo bel didietro (a queste parole Jean arrossisce violentemente). Tuttavia per me erano comportamenti amichevoli e non maliziosi come tutti pensavano. Lentamente ho imparato a moderarmi e a diventare più donna e ora Jean è- quasi- fiero di me.
Qual è l’idea che hai avuto inizialmente del Conte
Giovanni Lucio Vicentini/Jean?
Che è uno svenevole damerino con i capelli impomatati
ma che è anche molto, molto sexy. All'inizio era così antipatico, con la puzza
sotto il naso e intenzionato a rimorchiare tutte le dame della Serenissima (Jean
non ha capito niente di ciò che Athena ha appena detto ma, da galantuomo quale
è, reprime il desiderio di riprenderla). Poi ho scoperto che è un ragazzo
dal cuore d'oro, uno di quegli uomini di un tempo che ormai non ci son più ma
che sotto sotto tutte desideriamo, uno di quelli che ti rispetta, ti ascolta,
ti porta a letto tenendoti tra le braccia e ti scrive poesie. Uno di quelli che
sacrifica tutto per amor tuo.
Athena però non è la sola protagonista di questa storia e ci piacerebbe fare qualche domanda anche al Conte Giovanni Lucio Vicentini detto Jean.
Nome
Giovanni Lucio Vicentini
Data di nascita
10 settembre 1761
Occupazione
Conte diseredato - Ministro degli esteri nei Paesi Bassi d'Asburgo
Situazione sentimentale
Sposato
Salve Conte, e benvenuto. *inchino* Siamo onorate di
averla qui nel nostro umile blog. Possiamo permetterci
di chiamarla Jean?
Buon pomeriggio,
madamigelle (inchino). L'onore
è il mio, grazie per avermi ospitato in questo elegante....blog (aggiunge
tentennando). Chiamatemi pure Jean,
oramai ci conosciamo da tempo e il sodalizio tra di noi sta divenendo sempre
più profondo.
Le Pazze ridacchiano estasiate, ma si ripongono pronte
per una nuova domanda. Jean, com’è stato aver a che fare con una donna con modi
diversi dalle donne del suo tempo?
È stato
affascinante ma complicato nello stesso momento. Mi ha insegnato molte cose
alle quali ancora stento a credere e mi ha mostrato nuovi mondi, reali e non.
Nonostante ciò, questa giovane fanciulla è testarda ed incosciente come poche.
Ha messo in pericolo più volte la propria vita per salvare me- un uomo!- quando
sarebbe dovuto essere il contrario, ha una lunga lingua forbita e una forte
passione per i guai e le sue più grandi decisioni sono state prese dalle opere
della televisuale, un tipo di teatro
del futuro, come mi ha spiegato. Infine non conosce né il pudore né le buone
maniere. Voi, dolci donzelle, sapete meglio di me cosa è stata capace di
compiere il giorno del duello con il signor Bruni!
Le Pazze annuiscono senza farsi vedere da Athena e poi si
schiariscono la voce: Conte che ne pensa dell’ossessione di Athena per l’uso di
alcool per “disinfettare”?
All'inizio
pensavo che fosse follia, poi stregoneria, infine piano piano mi ha convinto e
devo dire che è un metodo abbastanza efficace. Purtroppo questa sua
inclinazione è fonte di diverbi con mio fratello Tommaso Claudio il quale si
infervora quando vede del liquido esser versato in qualcosa che non sia la
bocca. D'altronde, il giovin Tommaso rischia molto a causa di queste sue
particolari attività.
Noi che abbiamo letto il libro, sappiamo che ha dovuto
affrontare scelte difficili e rinunciare a molto per Athena. C’è qualcosa che, tornando
indietro, non rifarebbe più o farebbe diversamente?
Per amor di
Athena e della mia famiglia rifarei tutto, rinuncerei ancora ai miei titoli e
alle mie terre, mi farei spedir di nuovo nel gelido nord pur di salvarla dalla
forca. Devo ammettere che ci saremmo risparmiati un bel po' di guai se non
avessi ucciso quel marinaio ma non potevo lasciar invendicato l'onor ferito di
Athena. Converrete con me, spero, gentili fanciulle.
Cosa l’affascina della nostra epoca tanto che le
piacerebbe provare?
Athena si è
lamentata spesso degli stracci che usiamo dopo...beh, avete capito. Vorrei
dunque provar la famosa morbidezza della carta igienica, della quale ho sentito
tanto parlare. Inoltre ho scoperto che in tutte le case del futuro ci saranno
dei sistemi di acquedotto che porteranno l'acqua direttamente nelle abitazioni
e a volte anche anche calda. Vorrei sapere cosa si prova a farsi una doggia.
“Doccia” lo riprende teneramente Athena.
Cosa pensa di Salvati?
Quel miserabile
villano senza onore! (Si porta la mano destra sul cuore e la sinistra
sull'impugnatura della spada). Giuro
sul mio integro onore che avrò vendetta!
E ora un ultima domanda per entrambi prima di chiudere.
Niente di personale o intimo, anche se siamo un tantino curiosette...però
torniamo serie:
Jean e Athena, cosa ne pensate della vostra scrittrice?
Athena: Ginevra?
All'inizio andavamo d'accordo ma poi ha iniziato a provare un sadico gusto
ficcandomi nelle peggiori situazioni. Mi ha fatto finire sulla soglia della
morte più di una volta per poi farmi rinvenire e cacciare nei peggiori guai che
potessero capitarmi nel XVIII secolo. Tuttavia, è grazie alla sua fervida
fantasia che ho conosciuto Jean (posa una mano sulla gamba di Jean e gli
sorride, lui ricambia). Spero proprio
che nel prossimo volume io e Jean possiamo vivere un po' più serenamente!
Diteglielo quando la vedete.
Jean: Ginevra è
una folle fanciulla, ma chi non lo è? Voi stesse, mie adorate madamigelle,
amate definirvi “pazze”. La Wilde dà libero sfogo alla sua fantasia e noi siamo
le sue vittime, ma non tutto è un male. Abbiam ricevuto anche molte cose belle.
(Getta uno sguardo al suo anulare, poi a quello di Athena dove la giada
incastonata nell'oro emana deboli riflessi ).
Mesdamoiselles,
è stato un grande onore poter conversar con loro. Spero che ci incontreremo
ancor. Potremmo organizzare un ballo così avrete modo di conoscere le nostre
usanze e mio fratello Tommaso Claudio sarà lieto di ballar con tutte voi. E
anche io. (si inchina e bacia le mani di tutte e tre le Pazze. Poi si
allontana stringendo la mano di Athena nella sua).
Ginevra: Grazie, ragazze, per l'ospitalità. Io, Athena e Jean abbiamo appena trascorso un momento fantastico e vi auguriamo ancora Buone Feste.
Un grazie va anche a tutti i lettori!
Grazie mille a te, Ginny e ai tuoi personaggi. E’ stato un vero onore avervi qui e non vediamo l’ora di buttarci in una nuova avventura insieme a voi. Conte, Athena, se avete bisogno di aiuto contro l’autrice siamo sempre a vostra disposizione.
Carissimi lettori, speriamo che vi sia piaciuta l’intervista e se volete chiedere qualcosa a Ginevra, mettetelo nei commenti e sono sicura che vi risponderà con entusiasmo.
Potete seguire Ginevra Wilde e leggere altri suoi racconti ai seguenti link:
Qui di seguito invece trovate i link alle tappe precedenti del blog tour de “L’Amuleto di Giada” per sapere qualche curiosità in più sul libro e la sua scrittrice: