Buonasera,
questo
periodo è stato molto intenso e faticoso. Non ho letto praticamente nulla, non
avevo nemmeno voglia di leggere o meglio avevo bisogno di qualcosa di davvero
bello. Naturalmente non troppo romantico, dato che l’avvicinarsi di San
Valentino mi procura l’orticaria. Ammetto che forse sia perché sono single da
una vita, praticamente dall’uscita del ventre materno, mentre la mia mente
romantica si è sempre creata tante favolette mai realizzate…
Dunque
passiamo alla recensione invece delle mie paranoie, sì perché un libro sono riuscita a leggerlo!
Sembra che mi abbia sbloccato, siccome ora sto leggendo il secondo dell’Eredità dei Gardella di Colleen Gleason, di cui avevo letto e recensito il
primo.
Comunque
per il consiglio devo ringraziare la mia Black preferita, lei sa chi è. Nonostante il libro non
mi abbia fatta impazzire, l’ho letto in due giorni e mi ha fatto passare ore di
attesa in lavanderia e nella hall dell'hotel. Grazie per avermi fatta conoscere Patch!
Titolo: Il bacio dell'angelo caduto
Autrice: Becca Fitzpatrick
Casa editrice: Piemme
Genere: paranormal romance
Uscita: 13 maggio 2011
Disponibilità: ebook e cartaceo
Prezzo: 6,99; 9,90
Il libro
scorre questo non posso negarlo, la copertina è molto intrigante, il
protagonista maschile non è male (anche se si vede poco), ma la storia è piuttosto
banale. Anche lo stile, nonostante sia molto semplice, a volte lo risulta fin
troppo, finendo per sminuire ancora di più la trama.
Con un vago
ricordo di Twilight, anche se neanche troppo, cosa di cui avevo sinceramente
paura, non ha avuto la capacità di attirarmi appieno. Cioè mi ha incuriosita,
ma molto spesso anche irritata e in alcuni passi fatta ridere, anche se non era
richiesto.
L’idea
degli angeli caduti non mi è dispiaciuta e nemmeno quella che possano mandare
delle visioni ai mortali (stavo per scrivere mondani… la Clare mi ha sabotato
il cervello. Ricordo che domani esce la prima novella di Welcome to
Shadowhunter Academy in inglese… yeahhh!!!), inoltre mi intriga che possano
redimersi facendo qualcosa di buono o uccidendo la discendente del loro
vassallo, che loro stessi hanno designato come tale. Questi vassalli di solito
sono Nephilim, metà umani e metà angeli.
Parliamo
dei personaggi: Nora, la protagonista, all’inizio non mi dispiaceva, ma dopo
aver dato il suo giaccone a una barbona (in una serata temporalesca e fredda)
per avere informazioni, diciamo che ha perso totalmente i punti che aveva
acquistato. Le ha dato anche il cappello, per perdere qualche punto in più…
L’amica
non mi è piaciuta proprio, infatti ho persino pensato – potete leggere anche
sperato- che fosse cattiva. Vee dovrebbe far ridere, essere una di quelle
amiche che convince la protagonista a buttarsi con il primo che capita, che la
smuove da “io-non-sto-con nessuno”, ma non riesce a essere un personaggio
interessante. Che poi io mi chiedo: hanno davvero bisogno di essere smossi
questi personaggi femminili? Non credo, dato che vedono un ragazzo, lo trovano
interessante e se ne innamorano così in un nanosecondo. Certo fisicamente sono
interessanti, non si può dire di no, ma c’è anche altro…
Che poi
questi personaggi femminili non hanno mai voluto nessuno fino a quel momento,
tutti i maschi della loro scuola sono orrendi, poi arrivano due o tre ragazzi
nuovi e questi sono splendidi come il Dio Apollo… ma non sanno che gallina
vecchia fa buon brodo. Ahhh, la saggezza popolare.
Comunque
Vee non ha reso niente, si è fatta solo rapire, per fare ancora più casino e
far quasi uccidere la sua amica.
Patch,
ecco lui non è male, ma non credo che la Fitzpatrick abbia giocato tutte le sue
carte con questo personaggio, che rimane in qualche modo marginale, nonostante
sia intrigante, misterioso e sexy, oltre che un angelo caduto (lo si sa
dall’inizio, ma la protagonista lo capisce quasi alla fine). So che questo
libro è il primo di una quadrilogia, quindi c’è tempo per dare una
caratterizzazione maggiore ai personaggi, però insomma a me piace che abbiano
subito un’identità. Patch è sicuramente il più inquadrabile, mentre gli altri proprio
no.
Soprattutto
la grande incognita è la madre di Nora. Non capisco, perché la Fitzpatrick non
abbia fatto in modo che Nora fosse orfana, per quanto si vede quella donna, era
meglio che non ci fosse proprio.
Perché è
stata inserita? Per far vedere che Nora fa quello che vuole ed è indipendente,
quando sua madre tanto non c’è mai? Sinceramente non l’ho capito, so solo che è
una madre con poca testa, dato che sua figlia sta da sola in una landa sperduta
di notte. Ha la tata praticamente fino alle dieci e poi questa se ne torna a
casa propria.
Non
sarebbe meglio fosse il contrario? Ma certo che no, perché Patch può stare lì
con lei e pastrugnarla in modo poco soddisfacente (le premesse sembravano molto
più erotiche… tutto quel parlare di sesso in classe e poi un misero bacio?)
senza che nessuno stia a rompere (Meyer impara: Charlie era sempre in mezzo a
Bella e Edward) o perché altri personaggi, che vogliono ucciderla, possano
apparire e farle paura.
Ho dato un
due su Anobii, in realtà è un due e mezzo, perché voglio dare una seconda
possibiltà.
Sì,
leggerò il secondo. So che vi stupisce, che state per chiamare il reparto di
psichiatria più vicino, ma lo leggerò. Perché? Perché voglio vedere dove la
Becca andrà a parare. Inoltre mi sono chiesta se sono stata un po’ cattiva e se
nella mia ricerca del “Bel libro” non sia un po’ troppo dura con quelli che non
lo sono… forse un pizzico sì e questa è un’altra ragione per provare il
secondo.
Inoltre ho
letto pareri positivissimi e recensione a quattro/cinque stelle per questi
romanzi, oltre che la Fitzpatrick per molti è la miglior scrittrice venuta
sulla Terra, quindi diamole questa seconda possibilità.
Una terza
no, perché non sono Dio, sono solo Miss D e D non sta per Dio, l’unico D è
quello di Mirya in Trentatré e io non
posso competere.
Andate in
pace e ci vediamo alla prossima recensione.
Ciao! Esattamente, infatti ho mandato avanti altre letture, ma nel caso sono corti e si leggono nel tempo di un caffè...
RispondiElimina