Sei consapevole di aver passato una giornata bellissima,
quando la sogni e risogni. Il Duomo di Firenze di notte, all’uscita dell’Ibs,
mi è apparso tipo 80 volte.
Insomma mi batte ancora forte, fortissimo il cuore, però
proverò a ricapitolare questa giornata UNICA.
Mi sono svegliata alle 5.30 sentendo il suono della sveglia,
già molto in stile Shadowhunters: Heart by heart di Demi Lovato. (Ascoltatela
tutti che è meravigliosaaaa! Oltre al fatto che rimanga impressa anche ai
cavoletti di Bruxelles.) Sono saltata sul letto come avrebbe fatto Jace nei momenti
di pericolo e massima allerta…ehm…veramente il salto è stato per la suoneria,
siccome io ero nel mondo dei sogni.
Comunque mi sono mossa veloce tra bagno e camera, poi
colazione, ultima controllata a tutti i bisogni di massima sopravvivenza:
cellulare, portafoglio, il mio kobo, un
libro di Cassandra (io li avrei portati anche tutti…), la macchina fotografica
(ovviamente se no non sarei una Miss D curiosona! Poi diciamocelo tra Firenze e
Cassandra sono felice di averla presa su…), i regali di Babbo Natale in
anticipo per Lele. (Ditele anche voi che deve leggere l’Angelo della Clare!!!)
Mamma mi ha accompagnata in macchina alla stazione ed ero
nervosissima.
Scattavo da una parte all’altra ballando con la musica, cercando
di sfogarmi ben bene.
Quando siamo arrivate in stazione, me ne stavo calma, ma non
del tutto. Era la prima volta che prendevo il treno da sola, ok ho preso una
frecciarossa, ma pur sempre treno eh! Avevo sia un po’ di paura di addormentarmi
e perdere Santa Maria Novella, sia di non trovare il posto che mi era stato
assegnato. Paranoie tutte mie XD.
Io poi ho sempre dei problemi con le partenze, nel senso che
penso sempre di essermi lasciata dietro qualcosa (non una di quelle cose di
massima sopravvivenza, ma metaforicamente: ovvero se non fossi andata via avrei
potuto fare qualcos’altro…) ma questa volta non l’ho pensato. Ringrazio solo i
miei di avermi dato i soldi per questa meravigliosa opportunità!
Non vi racconto il viaggio in treno, siccome è durato solo
un’ora e mezza e per di più eravamo dentro delle gallerie. Vi dico solo che ero
al mio posto (che ho trovato subito!) e ho letto Insurgent (ma non l’ho
finito).
Il momento che ricordo più vivido, quando sono scesa, è “Ma
sono davvero a Santa Maria Novella?”
Ci sono stata solo una volta, quando ero piccola con mia zia
e mi ricordavo davvero pochissimo, quindi mi sono guardata intorno e ho sentito
parlare delle persone…sì eravamo a Firenze!
Eccitata come Lele quando vede le candele profumate, mi sono
appostata cercando il treno dell’altra Pazza. L’ho anche trovato, ma non ci
siamo beccate lì. L’incontro del secolo è avvenuto davanti alla scrittona
BANCA. Io stavo scrivendo e lei che arriva da dietro e mi saluta. C’è stato un
abbraccione di quelli mezzi saltellanti e forti, forti. Io ho mormorato (o
urlato???): “Sì, sei tu!!!”
Lele è un blu vivente, praticamente, come io ieri ero un
nero vivente. Comunque volevo dire che le dona un sacco e aveva quella collana
che gliel’avrei rubata. Almeno quella potevo prenderla, siccome le statue l’ho
lasciate TUTTE a Firenze! Anche il Porcellino…il ragno(che è un granchio) e i
lombrichi mi hanno fatta desistere…
Perché amo il Porcellino? Perché è stato toccato l’ultima
volta da quel pezzo di figo di un uomo, che è Godfrey Gao! Toccate tutti il
Porcellino….(sembra una proposta oscena…)
Per le tre orette successive ci siamo scambiate i regali,
abbiamo visitato i luoghi più importanti di Firenze e ho fatto tante foto alle
statue (il posteriore –sono raffinata- è sempre il migliore), mi volevo
dichiarare alla statua del David, ma ho lasciato stare. Ci hanno anche accalappiato
quelli della libreria Mondolibri per una tessera…sono arrivata a casa con un
sacco di libri: Cent’anni di solitudine
di Gabriel Garcìa Màrquez, Cose
che
nessuno sa di Alessandro D’Avenia e Città
degli angeli caduti di Cassandra
Clare (il mio preferito e regalo di Lele per Natale, che sapeva essere l’unico
che mi mancava nella libreria…mi ha messo anche la dedica, qui riporto un
piccolo estratto: Questa è un po’ la saga dei rifugiati, quando si è tristi e
ci sentiamo giù, viene voglia di rimmergersi dentro e si torna a stare un po’
meglio.)
Poi Lele ha fatto anche delle compere…tante candele
profumate ai gusti mangiami-mangiami, siccome, secondo me, quando le accenderà,
si spargerà odore di dolci appena sfornatiiiii!
Comunque il momento che ricordo meglio dopo questi è la telefonata con Tinkerbell. (Tra poco mi
metto a piangere, mentre scrivo…) Era la prima volta che io e Lele ci sentivamo
con lei…è stato davvero emozionante. Eravamo già al Mc davanti alla stazione,
con le nostre patatine e Mc chicken. (Tinkerbell li ha voluti , siccome le
piace molto mangiare ed è magrissima! Benedetta lei!)
Il passo dopo è stata una lunga chiacchierata sul film e i
libri di Shadowhunters, questa volta solo tra me e Lele. Ad un certo punto lei
è venuta fuori con una frase che ho salvato sul mio cellulare: “La prossima
volta speriamo che sia senza mutande!” Il riferimento era ovviamente a Magnus
XD Di solito sono io che me ne esco con frasi del genere, infatti sono rimasta
sorpresa e lei si è accorta di essersi sbagliata.
Il caldo dà alla testa a me e Lele, ma probabilmente c’era
anche qualcosa nel Mc chicken. Lele ha ipotizzato fosse il pepe, ma ora che sono
“sana di mente”, direi che noi due siamo proprio una bomba di energia e
cavolate.
A questo punto (erano le 14) siamo andate all’Ibs. Qui credo
che più sarò dettagliata, più mi amerete.
All’interno c’erano già molti ragazzi e ragazze tutti seduti
per terra tra gli scaffali e allora ci siamo messe sedute anche noi. Siamo
state per terra dalle 14 alle 17, quando abbiamo saputo da Tinkerbell che la
diretta sarebbe stata anticipata.
Il caldo ottenebrava tutte le nostre facoltà mentali, oltre
al fatto che Lele era contro lo scaffale degli storici, che detesta, quindi
arricciava il naso disgustata. Però dall’altra parte c’erano i fantasy e la mia
gioia era immensa.
Non vi dico che è stato tutto un idillio, perché non sarebbe
vero. E’ stato anche stancante stare in libreria 3 ore soprattutto per il poco
spazio, però l’attesa e la sofferenza sono state assolutamente ripagate.
Quando il presentatore, Vanni Santoni, che è uno scrittore
toscano, ha annunciato l’arrivo di Cassie in quella libreria, si è proprio toccato
un grado di gioia e aspettativa che non ho mai visto.
Era pieno, tutti ci siamo alzati velocemente impugnando
cellulari, telecamere, ipad e macchine fotografiche per poter documentare
l’evento.
Il nome di Cassandra o Cassie
è stato urlato da tutti quanti: è stato chiamato, potrei dire invocato. E lei
sembrava non arrivare mai. Poi dall’altra parte, rispetto a me e Lele, hanno
iniziato ad urlare e sono partiti i primi flash. Un delirio insomma. Un delirio
che ha fatto commuovere anche la stessa Clare. Era rossa, rossa quanto i suoi
capelli e ha regalato a tutti uno splendido sorriso.
Ed era seguita dal marito Joshua
Lewis, che, diciamocelo, era vestito un po’ come Simon nel film.
Dice sempre che non si è ispirata a lui, ma in fondo, in
fondo ho sempre avuto dei dubbi….
La decisione- molto giusta dello staff - è stata quella di
saltare la presentazione, siccome è sembrato chiaro a tutti che sapessimo chi fosse
Cassandra Clare.
Inoltre la direttrice
editoriale di Mondadori giovani ha presentato la copertina di The Shadowhunter’ s Codex che è davvero
stupenda. Non sappiamo ancora la data di uscita, ma oggi si è parlato di novembre....sarà così???
|
Ecco la copertina bellissima :) |
Lo sapremo nei prossimi giorni!
Io e Lele, tanto ci
era piaciuta la copertina, tanto il casino, subito abbiamo pensato che fosse
quella del sesto libro! Ricordatevi che troppa adrenalina fa male, bisogna
andare cauti XD
Dopo la copertina, Cassandra ci ha annunciato di aver finito
l’ultimo libro proprio in Italia (siamo una terra di grande ispirazione! Speriamo
che non abbia fatto morire anche i gatti venendo qua…) e c’è stato uno dei miei
momenti preferiti: la lettura di una scena di COHF.
A momenti scoppio a piangere(direte che novità!) e sicuro
una lacrima è proprio scesa. Ha aperto l’ipad, ha letto e anch’io, che sono una
schiappa in inglese, a regola ho capito.
Ha preso proprio una delle scene che aspetto di più: il
dialogo tra Magnus e Jace. Aveva già messo un altro snippet di quel momento, ma
sentirla leggere è stato qualcosa di unico. Si aspettava che ridessimo, sapeva
che avremmo voluto un ritorno dei Malec…ma non ci ha detto nulla di nulla.
Quando ha finito, credo che ci sia stato un urlo che si è sentito fino al Ponte
Vecchio!
A questo punto ci sono state le domande da parte di noi
lettori. Gli organizzatori avevano dato il compito, già prima, di scrivere
qualcosa da chiedere a Cassandra e naturalmente qualcosa è stato prodotto.
La prima domanda è stata sulla mitica storia del mango e del perché
Jace dovesse comprare solo quel frutto. Naturalmente ci sono state moltissime
risate e anche lei ha riso, prima di iniziare a raccontare che era successo a
lei stessa e ad una sua amica di vedere un uomo che nel carrello aveva solo un
mango.
Allora Cassandra disse all'amica di andare a toccarlo per scommessa, ma lei non ci andò.
E’ una donna scherzosa e davvero dolce. Ah! Mi sono scordata
di dire che all’inizio ci ha salutato in italiano ed è stata veramente una
gioia. Un mese che è qui nei pressi di Siena ed ha imparato alcune parole,
oltre che vi riporto la conversazione tra lei e Lele al momento dell'autografo:
Cassandra: " Ciao, come stai?"
Lele: "Bene e lei?"
Cassandra:"Eh fa caldo!"
Poi Lele l’ha ringraziata, ha salutata e lei le ha
sorriso.
(Dove Lele abbia trovato il fiato non so…io a momenti
svengo!)
La seconda domanda è stata quale personaggio, Cassie,
preferisse tra Jace, Will e Jem (io ormai lo chiamo sempre JemJem…non ho mai
avuto un debole per lui…mi sta simpatico e nulla di più, con Tessa non ce lo
vedo proprio…). Lei ha risposto che li ama tutti e tre essendoci legata, ma
alla fine ha scelto Will, perché ama leggere. (Grande scelta Cassie!!!)
La terza domanda è stata chi avrebbe scelto tra Chairman
Meow e Church. Quei due mici sono immortali, loro sicuramente li avrà lasciati
vivi in mezzo alla carneficina del sesto libro. Comunque Cassie ha scelto Church,
perché è sempre arrabbiato, scorbutico con tutti e ha detto che a volte è bello
avere un personaggio così, quando si è giù di morale.
La quarta è stata sull’angelo Ithuriel (povero quello è l’angelo
più sventurato del mondo e l’ha ammesso anche lei!) che è stato considerato un
perdente, ma lei ha detto che lui si preoccupa degli Shadowhunters, vuole
aiutarli. Poi ha aggiunto che prima o poi starà meglio anche lui (ce lo
auguriamo tutti…).
La quinta domanda è stata fatta dalla curatrice
dell’editoriale che ha detto a Cassandra la paura più grande dei fan sul sesto
libro: la CARNEFICINA. Lì abbiamo drizzato tutti le orecchie e abbiamo applaudito
a Fiammetta che è una donna molto in
gamba.
Comunque le ha anche chiesto se non avesse sofferto ad
uccidere i propri personaggi e cosa avrebbe pensato quando noi ci saremo
disperati. E questo secondo me è stato il momento più bello, dove ho pensato:
“Ok, amo questa donna, qualunque cosa abbia fatto ai suoi personaggi.”
Ha detto che la morte è qualcosa di naturale, qualcosa che
tutti dovremo affrontare sia per la perdita di qualcuno a noi caro sia quando
toccherà a noi stessi e che serve a rendere i libri reali. Cassie ha sempre
l’idea che i libri siano utili per il mondo esterno e siano il modo per
prepararci alla morte .
Lei non è felice di uccidere i propri personaggi , anzi
tutt’altro.
Ah, comunque ha blaterato qualcosa anche su Alec...se lo amiamo, dobbiamo temere per lui, quindi
amanti di questo personaggio (tra cui da poco mi inserisco anch’io),drizzate le
orecchie anche nei prossimi snippet.
Dopo queste domande hanno deciso di far iniziare la sessione
di autografi, siccome fuori dalla libreria c’era una calca assurda e Cassie
aveva dato la disponibilità per firmare i libri di tutti.
Lei è davvero dolcissima, perché ha chiacchierato con tutti,
ha chiesto il personaggio preferito e ha fatto le foto con i fan, anche se non
si poteva. Io a momenti svengo quando ha detto il mio nome e ha fatto
l’autografo.
Le ho sorriso e poi ho aspettato Lele. Vi giuro che non so
chi fosse più rimbambita delle due.
A Lele allora ho detto: “Se scoppio a piangere, non ti
preoccupare. E’ per la gioia.”
Il Duomo di notte era tutto illuminato, ho fatto due foto e
poi ce lo siamo lasciate alle spalle, come anche la libreria con all’ingresso
tantissima gente. Abbiamo mangiato e alle 19.50 siamo andate in stazione.
Vi posso dire che quando ci siamo arrivate, avevo un groppo
in gola. Non volevo salutare Lele, non volevo che finisse quella giornata, non
volevo salutare così presto quella meravigliosa città.
Alle 20.20 ci siamo incamminate verso il binario 3, dove
partiva Lele per tornare a casa. Giuro che nessuna delle due riusciva a dire
chissà che. Ci siamo abbracciate di nuovo fortissimo e non ci siamo nemmeno
dette “ciao”.
“Chissà quando ci rivedremo…”
“Ricordati che ho quel viaggetto ancora da fare…”
Un cenno con la mano e l’ho lasciata salire. Mentre tornavo
verso gli altri binari, ho desiderato davvero che quel giorno si potesse ripetere
all’istante. Anche quando ho preso il treno per tornare, ero stanca, avevo male
alle spalle, ma ho sorriso. Ho preso il libro e ho guardato la firma, poi mi
sono messa a leggere pensando di ringraziare di nuovo Lele per avermi regalato
il mio preferito.
Ora sono sul divano, ancora mezza dolorante, ma sono felice.
Ho raccontato a tutti la mia avventura a Firenze, l’ho sognata e sarei pronta
anche a rifarla domani.
E’
sempre un po’ triste, quando un giorno così perfetto passa velocemente, anche
se è durato dalle 5.30 alle 11 di sera, ma per fortuna esistono i ricordi e gli
amici con cui ricordare tutto.
P.S Grazie mille a chi ha letto e leggerà! Speriamo di avervi fatti sognare anche se non siete stati/e lì!