Ho dedicato questo libro ”a chi ha
saputo guardare oltre”, e ribadisco il concetto: non fermatevi alle apparenze,
non fatevi bloccare dagli ostacoli, non abbiate paura di vivere i vostri sogni:
il più delle volte siamo noi stessi a ritardare la nostra felicità.
(Cassandra Rocca, Ringraziamenti di Mi sposo a New York)
Sì, di solito
parto con le mie impressioni, dico come ho comprato il libro (se è una bella
storia naturalmente, se ho cliccato solo su Compra o sono andata al negozio,
non lo faccio di certo!), saluto e bo... faccio altro di cui non ricordo
nemmeno. Questa volta ho voluto aprire così, non credo che ci siano bisogno di
altre parole, perché questa frase racchiude totalmente questo libro e questa
trilogia. Però, purtroppo per voi, qualcosa la voglio dire anch’io.
Titolo: Mi sposo a New York
Autrice: Cassandra Rocca
Casa editrice: Newton
Genere: commedia romantica
Data di uscita: 6 novembre 2014
Disponibilità: ebook e cartaceo
Prezzo: 4,99; 9.90
Numero di pagine: 319
Trama:
È possibile
rinunciare per sempre a un sogno? Liberty Allen non ha dubbi: la risposta è sì.
Dopo aver provato il dolore cocente di continue delusioni, ha deciso di
trasformarsi in una donna razionale e controllata, ben lontana dalla ragazzina
romantica e affamata d’affetto che era in passato. Adesso è serena, ha un
lavoro soddisfacente ed è in procinto di sposarsi con un uomo perfetto, o
almeno è quello che crede. Ha detto addio a tutto ciò che può incrinare la sua
determinazione: i legami troppo profondi, le emozioni incontrollabili, il
romanticismo. E il cibo, che per tanti anni è stato per lei un surrogato
dell’amore. Ma quando Zack Sullivan riappare nella sua vita, ogni certezza
inizia a vacillare. Perché Zack rappresenta tutto ciò che lei vuole evitare: è
diventato un pasticciere di successo, è peccaminosamente attraente ed è
determinato a riportare alla luce la Liberty di un tempo…
Lacrime,
lacrime, lacrime, lacrime, lacrime… ah, scusate! Sto scrivendo la recensione,
non me n’ero neanche accorta. Mi sembra di avere un elefante nell’occhio, ma
sono sicura che uscirà presto, sempre che non ripensi a quel benedetto/maledetto
epilogo. Ho proprio un brutto difetto, parto sempre dalla fine!
Però
quell’epilogo, ragazze, è proprio così… perfetto e brutto, commovente e
natalizio insieme che sto tipo sbuffando
da dieci minuti, oltre che piangendo come una fontana. Forse dovrei spiegare,
perché dell’aggettivo brutto, ma prima torniamo all’inizio, alla notizia del
matrimonio di Liberty con Justin, perché devo essere professionale e se
iniziassi dalla fine non la sarei.
Liberty
Allen, la nostra carissima Liberty, proprietaria di Giftland(“Voglio lavorarci
anch’io!!!” È un anno che stresso mamma con questa manfrina e lei che ogni
volta mi guarda, come se fossi pazza… eeeh, non ha letto i romanzi, povera
babbana!), si sta per sposare con Justin, il fidanzato con il quale sta da
quattro anni, però sembra che tutti non siano d’accordo. Anch’io, se volete
saperlo, dato che Justin, sembra asessuato.
Non ho mai
visto un maschio così moscio come lui. Mangia, beve, dorme, chiama la sua
famiglia e decide tutto con i suoi parenti, fa le proposte di matrimonio al
telefono, dorme, va in bagno, mangia e va al lavoro. Facciamo tutti queste cose
(anche se uomini all’ascolto non chiedete mai alla vostra fidanzata di sposarvi
al telefono o lo stesso giorno della propria sorella) solo che di solito si
fanno con un po’ o tanta passione. La sua vita, insomma, è davvero “utile”,
all’insegna di “tantissimi” sentimenti, che forse riserva solo alla sua
famiglia. Questo “forse” sta per “neanche”.
Comunque
Justin non si era mai visto prima e forse era meglio che se ne stesse in
tribunale, così da non smontare la panna di Zack!
Liberty,
anche se si priva costantemente dei sentimenti, è sicuramente meglio di lui.
Finalmente l’ho capita e adorata, forse meno di Clover (che rimane la mia
preferita) e Zoe, ma è stata decisamente interessante.
Intanto
faccio i complimenti a Cassandra, perché un personaggio del genere non deve
essere del tutto facile da scrivere, in quanto costantemente Liberty si frena
sui sentimenti, davanti ai dolci, ma nella sua mente quelle emozioni represse
ci sono, anche se a volte sono off limits pure lì. E ancora di più mi
complimento, perché ha reso tutto molto vero. Liberty non cambia subito. Sì, si
scioglie grazie a Zack, ritrova la se stessa romantica, la se stessa ragazzina,
ma il percorso è solo all’inizio.
Zack, porta
le torte anche a me!
Cassandra ci
ha fatto venire fame a tutte. Zack non ha solo costretto Liberty a mangiare, ma
anche a tutte le lettrici.
Mi è piaciuto
molto il ragazzo, perché è davvero determinato, romantico e sexy. Inoltre
l’idea che fosse un padre mi ha fatto battere il cuoricino. Il rapporto con la
figlia, Candise, infatti è davvero unico. Lei credo che sia la vera Regina del
libro: troppo dolce e coccolosa.
Dunque,
dunque ora nessuno mi può trattenere dal parlare dell’epilogo: l’ho amato. Ho
pianto tanto da quando ho capito chi sarebbe stata la coppia di sposi.
L’atmosfera naturalmente è la mia preferita e anche quella di Clover… (Stop non dico di più, ho già detto troppo!).
Ho pianto,
perché è stata una serie ideata come un cerchio, più o meno dove inizia,
finisce. Tutti i nostri protagonisti hanno trovato un loro finale (Sarà lieto?
Non ve lo dico, sono perfida!) e la scena prima del matrimonio è stata il
massimo della dolcezza, per quelle piccole incertezze da sposi.
Ho pianto,
perché ho amato tutti loro e mi mancheranno tantissimo. Quel “brutto”, che ho
usato all’inizio della recensione, era proprio per questo: dovrò imparare a non
aspettarmi altro da questi personaggi, anche se io vorrei davvero vederli fino
all’”età pensionabile”(Parole di Cassandra Rocca stessa in Ringraziamenti di Mi
sposo a New York).
Grazie
Cassandra per aver creato la mia prima trilogia romantica, per avermi
emozionata, per avermi fatta piangere, per essermi affezionata, come poche
volte mi è successo per un libro romantico, per aver creato Clover così simile
a me, per avere ideato Eric e naturalmente tutti gli altri.
Grazie alla
Newton, per aver pubblicato questi libri e per aver scelto una frase della mia
recensione di Una notte d’amore a New York da mettere nel retro copertina. Mi
sono emozionata davvero tanto per questo.
Io vorrei
finire partendo dall’inizio, perché sono tutta strana e non vorrei mai mettere
la parola fine, quindi ecco le dediche di Cassandra, che sono davvero
bellissime e dovrebbero essere dei mantra per tutti noi: A chi continua a credere,
nonostante tutto, A chi ha saputo
aspettare, senza perdere le speranze e A chi ha saputo guardare oltre.
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