Sì, ho letto l'ultimo della saga di Divergent della Roth. E sì, sono Miss D...avete letto bene!
Vi voglio ricordare le altre due recensioni, ovvero quella di Divergent e quella di Insurgent scritte da Tinrkerbell!
E ora buttiamoci sulle info del libro e poi sulla recensione!
Titolo: Allegiant
Autrice: Veronica Roth
Casa editrice: De Agostini
Genere: distopico
Uscita: 18 marzo 2014
Disponibilità: ebook e cartaceo
Prezzo cartaceo: 14,90
Prezzo ebook: 8,99
Numero di pagine: 538
Trama: La realtà che Tris ha sempre conosciuto ormai non esiste più, cancellata nel modo più violento possibile dalla terrificante scoperta che il "sistema per fazioni" era solo il frutto di un esperimento. Circondata solo da orrore e tradimento, la ragazza non si lascia sfuggire l'opportunità di esplorare il mondo esterno, desiderosa di lasciarsi indietro i ricordi dolorosi e di cominciare una nuova vita insieme a Tobias. Ma ciò che trova è ancora più inquietante di quello che ha lasciato. Verità ancora più esplosive marchieranno per sempre le persone che ama, e ancora una volta Tris dovrà affrontare la complessità della natura umana e scegliere tra l'amore e il sacrificio.
Recensione:
I colpi di pistola. Le mie lacrime.
Quattro, bambino, ma allo stesso tempo un metro e mezzo o
più davanti alla madre in attesa di una scelta. Ha scelto me. La mia gioia per
lui.
L’attesa di una vita insieme. La gioia di poterla vivere.
La mia sofferenza. Poi la sua sofferenza.
La prima discesa dalla zip line. Il terrore e allo stesso
tempo il coraggio. La sua ultima. Ancora le mie lacrime.
Allegiant è stato un colpo al petto. Uno sparo dritto lì,
dove pensavo non sarebbe mai arrivato.
Divergent l’avevo apprezzato, ma in fondo senza amarlo.
Insurgent era un tale caos, amici, nemici, amici, nemici. Quattro odiato più
che mai. Tris la capivo, ma a volte era da prendere a sberle. E poi la fine. La
storia dell’esperimento era stata il colmo.
Non volevo leggere Allegiant, ma l’ho fatto. I film non
sono un libro, ma a volte aiutano, soprattutto quando vengono realizzati con intelligenza.
Il film è stata una vera benedizione. Theo è riuscito anche a farmi apprezzare
Quattro (i sorrisi sghembi sono il suo super potere!), quando pensavo non
sarebbe mai stato possibile. E alla fine anche la Roth ce l’ha fatta.
Nelle ultime 150 pagine di Allegiant mi ha fatta
ricredere su questo personaggio, c’è riuscita dandomi la prova che c’è sempre
una speranza.
Quando ho finito il libro, mi sono sentita svuotata. Poi
con troppi pensieri che sono difficili da buttare giù tutti in successione.
La
vita fuori da Chicago. L’esperimento. Il sacrificio di Tris. Uriah. Caleb. I
nuovi personaggi. La crescita di Quattro.
E’ un libro davvero pienissimo, che parte in modo lento, se
vogliamo, a parte la fuga da Chicago, per poi diventare un continuo susseguirsi
di eventi.
Il mondo sicuramente si apre davanti ai personaggi, che
si sentono confusi . Le fazioni non ci sono più e già questo rende tutto
diverso da prima. I colori degli indumenti sono mischiati, però è difficile non
pensare con le differenze di prima.
Inoltre il video alla fine di Insurgent aveva mostrato un
mondo al di là della recinzione. Questo suscita paura, ma allo stesso
curiosità. Quel mondo, però, non è meno problematico del mini-mondo di Chicago,
come impareranno i personaggi in fuga dalla loro città.
Cadono in modo decisivo e dirompente tutte le sicurezze e
fa paura sapere che Chicago è solo un puntino quasi invisibile sulla cartina
del mondo. Inoltre i protagonisti hanno costanti scelte da fare e capire sempre
chi è nel giusto o meno. La verità non è così facile da vedere, né da riconoscere in mezzo alle
menzogne.
Il Dipartimento sembra un luogo sicuro, potrebbe essere
una casa, ma le persone che ci lavorano non sono poi così amichevoli, o almeno
non tutte.
Mi è piaciuto questo mare di emozioni in cui ci immerge
la Roth. Tris è confusa, ma allo stesso tempo mostra sempre quella forza che la
contraddistingue. Mi vengono sempre in mente le parole di Quattro in Divergent.
«La paura non ti paralizza, ti accende. L’ho
visto. È affascinante.»
Al Dipartimento, comunque, Tris scopre tanto sui suoi
genitori, più di qualunque Abnegante potrebbe mai fare. I genitori rimangono un
punto fisso nella mente di Tris ed è per loro che salva Caleb dall’esecuzione,
nonostante l’abbia tradita e portata a morte certa.
«I miei genitori
vorrebbero che lo salvassi, però.» Apre gli occhi e fissa il cielo. «Direbbero
che è da egoisti lasciar morire una persona solo perché ti ha fatto un torto.
Perdona, perdona, perdona.»
«Il problema non è
che cosa vogliono loro, Tris.»
«Sì che lo è!» Si
stacca dal muro. «Il problema è sempre che cosa vogliono loro. Perché lui
appartiene a loro più di quanto appartenga a me. E io vorrei che fossero
orgogliosi di me. È tutto quello che desidero.»
Mi è piaciuto quando attacca Quattro (perché l’avrei
fatto volentieri anch’io!), dopo che lui si è alleato con Nita e l’ha aiutata
nella sala di comando. Mi è piaciuta la sua risoluzione, la forza con cui lo
attacca. Quattro pensa di essere diverso, sbagliato per il fatto che non è un
Divergente, quindi è ancora geneticamente malato.
Va in paranoia e lì l’avrei preso a schiaffoni. Come
quando si era alleato in Insurgent con la madre, perché l’ha ritrovata e spera di ricostruire il rapporto perduto.
Quattro si auto blocca in continuazione. Da una parte è
apprezzabile che abbia delle convinzioni e le voglia portare fino in fondo, ma
anche ascoltare gli altri è una dote, soprattutto dare fiducia alla propria
ragazza.
Infatti quello che mi fa incavolare brutalmente di
Quattro è quanto a volte si contraddica. Ama Tris, apprezza il suo coraggio e
le sue capacità di comprensione e poi, come l’aveva esaltata, riesce in un solo
nanosecondo a sminuirla.
Però qualcosa scatta in lui ad un certo punto. Forse
l’esplosione, Uriah, l’idea di perdere l’amore di Tris o forse tutte queste
possibilità lo svegliano, come Quattro sveglia gli Intrepidi nel film.
Ecco le parole che me l’hanno fatto apprezzare. Il primo
concetto con il quale mi sono davvero trovata d’accordo:
«Tris, aspetta.
Davvero vuoi cancellare la memoria di un’intera popolazione contro la sua
volontà? È la stessa cosa che stanno progettando loro contro i nostri amici e
le nostre famiglie.»
[…] «Queste persone
non hanno il minimo rispetto per la vita umana» mi risponde. «Stanno per
cancellare i ricordi di tutti i nostri amici, dei nostri vicini di casa. Sono responsabili
della morte di quasi tutta la nostra vecchia fazione.» Mi gira intorno e si
avvia a grandi passi verso la porta. «Sono già fortunati che non abbia deciso
di ucciderli.»
Tris ha ragione, dannatamente ragione, ma anche Quattro
dopotutto non ha tutti i torti. Cancellare la memoria è sempre qualcosa di
orribile, perché annulla l’identità di una persona e farlo per fermare qualcuno
che lo sta per fare su altri non è comunque un azione nobile. Poi è chiaro che
il Dipartimento aveva commesso già moltissimi crimini, quindi non ha senso
obbiettare, però il pensiero di Quattro è del tutto legittimo e molto profondo.
La crescita di Quattro c’è e lascia sbalorditi. Il merito,
io ritengo, sia l’amore e la forza di Tris. Quattro ha davvero imparato molto da
lei, ma ricordiamoci che l’amore agisce in entrambi i sensi.
E io so, senza che
me l’abbia mai detto nessuno, che è questo che fa l’amore, quando è vero amore:
ti rende più grande di quello che eri, più grande di quanto pensavi di poter
mai essere.
Comunque provare per credere! Non serve essere nemmeno
essere troppo Intrepidi…
Ora vi lascio con una citazione tratta da Allegiant, che
mi è piaciuta moltissimo. Volevo chiudere così con la forza di una grande donna,
che ha fatto le sue scelte e ha vissuto con grinta anche nei momenti più
difficili.
Lui è parte di me e
sempre lo sarà. E anch’io sono parte di lui. Non appartengo agli Abneganti, né
agli Intrepidi e neanche ai Divergenti. Non appartengo al Dipartimento o
all’esperimento o alla Periferia. Io appartengo alle persone a cui voglio bene
e loro appartengono a me. Loro, e l’amore e la lealtà che provo verso di loro,
definiscono la mia identità molto più di quanto potrebbe farlo qualunque
termine o gruppo.
P.S Questo è qualcosa che voglio fare. Grazie Tris per
avermi mostrato la tua forza e grazie a Quattro per avermi insegnato a vivere,
nonostante le paure, le ferite che la vita stessa ci infligge.
Stringendosi gli uni agli altri è più difficile cadere.
Votazione:
Allegiant è veramente un colpo al cuore! Bellissima recensione! ;)
RispondiEliminaGrazie mille, Laura! :)
EliminaComplimenti! bellissima recensione! e bello trovare altri che la pensano come te e poter parlare di libri, cosa che ora come ora sta diventando problematica visti tutti i pregiudizi soprattutto verso i ragazzi che leggono
RispondiEliminaGrazie mille! E' meraviglioso sentire dei pareri e confrontarsi. Sono proprio d'accordo con te.
Elimina_Miss D_